Scuola: su 1.115 posti disponibili in Emilia-Romagna sono 809 le proposte di assunzione. Quindi 306 cattedre restano vacanti per assenza di docenti in graduatoria da assumere per quei posti.
A Bologna erano 166 i posti disponibili, si sapeva che nessun bolognese avrebbe potuto essere nominato perché le graduatorie per quelle materie erano esaurite: ciò nonostante solo 102 posti avranno il docente di ruolo, 64 restano vacanti, e dovranno essere coperte da supplenze almeno per un anno.
I dati arrivano dall’Ufficio scolastico regionale che ha fatto il punto anche sulle varie fasi dell’immissione in ruolo di quest’anno a confronto con quelle del passato anno scolastico. La differenza è un saldo positivo di oltre il 300%. «Siamo soddisfatti», commenta il direttore generale Stefano Versari. Critici invece i sindacati. «Quelle cattedre vacanti dimostrano che il meccanismo escogitato dal ministero crea solo guai, si poteva fare meglio», attacca Raffaella Morsia, segretario regionale della Flc Cgil.
In Emilia-Romagna si erano iscritti alla fase B ben 3.696 precari. Non si sa quanti di questi saranno assunti, e neppure quanti resteranno in regione o andranno via. Per le 809 proposte di assunzione arrivate nella clic night tra martedì e mercoledì ad altrettanti insegnanti c’è tempo fino all’11 settembre per decidere se accettare il contratto a tempo indeterminato in Emilia-Romagna oppure no. Di questi 809, 290 sono posti comuni e 519 di sostegno. Il numero più alto di posti (441) riguarda le scuole medie (151 posti comuni e 290 di sostegno). Tra le province per il sostegno se ne aggiudicano di più Modena (145) e Reggio Emilia (107), mentre per i posti comuni di nuovo Modena (59) seguita da Bologna (46). Nel capoluogo sono stati assegnati (se non saranno rifiutati entro l’11) 33 posti alle medie e 13 alle superiori tra i posti comuni e 11 alle elementari e 45 alle medie per il sostegno.