Deciso, soprattutto a non rilasciare ulteriori dichiarazioni o interviste che potessero alimentare un fuoco già di per sé piuttosto esteso. Così il segretario provinciale del Pd Andrea Costa ha indetto e consumato nel volgere di pochissimo tempo una conferenza stampa sulla vicenda profughi sotto il tendone delle idee, piazzetta all’interno della festa dal nome decisamente beneaugurante.
E le idee del segretario sono state snocciolate secondo un canone già tracciato: con in mano la raccolta di firme dei tantissimi reggiani che hanno chiesto ai 30 profughi di rimanere all’interno della festa e sbandierando una concezione della politica del tutto diversa, a detta di Costa, di quella della Lega Nord. A favore dei disagiati e non contro di loro per riempire la pancia elettorale speculando sulla pelle dell’immigrazione.
E precisando che il suo partito non avrebbe commesso alcuna scorrettezza formale nella gestione di quei ragazzi cui avrebbe fornito un pasto gratis tutte le sere del loro servizio alla kermesse. Poi la risposta a Matteo Salvini: a proposito di soldi pubblici, faccia l’europarlamentare visto che è il più assenteista di tutti.
Il segretario provinciale della Lega Nord Gianluca Vinci, il cui partito era stato accusato di “razzismo”, pretenderebbe invece le scuse di Andrea Costa.