
In cauda venenum, specie se parliamo della tarantella, l‘origine del cui etimo deriva dalla forma dialettale usata nel Meridione per chiamare il velonisissimo ragno Lycosa tarentula. Gli effetti del cui morso avevano sfumature diverse: malinconia, convulsioni, disagio psichico, agitazione, dolore fisico e sofferenza morale (da qui appunto il tarantolato, o morsicato dall’aracnide, o ballerino di tarantella).
Un mix di tutto questo è all’origine della vicenda che vede protagonista il vulcanico Donato Vena, poliziotto municipale, esponente politico cangiante ma sempre allineato a sinistra nonché animatore culturale. Soprattutto in qualità di presidente dell’Associazione tarantella lucana. Che ha deciso di presentare un esposto alla Banca d’Italia contro la filiale del Banco emiliano credito cooperativo, filiale di S.Ilario.
Motivo, la presunta via crucis che ha dovuto sopportare Donato Vena nell’esigere la riscossione di un avviso di pagamento da 200 euro del comune di S.Ilario intestato all’associazione da lui presieduta. Vena si sarebbe dovuto sorbire, come scrive “tarantolato” in una lettera al presidente del Cda della banca Giuseppe Alai, un’ora di macchina sotto il sole e una lunga discussione col personale della filiale che pretendeva “un documento più recente” del certificato dell’Agenzia delle Entrate (che attribuisce il codice fiscale dell’associazione da dove si evincono i dati fiscali del sodalizio e del presidente).
Secondo Vena però il certificato non avrebbe scadenza e dunque il battibecco di mezz’ora con interessamento dello studio legale della banca (terminato con la richiesta di portare lo statuto per verificare i compiti del presidente) si configurerebbe come un “abuso” ai danni del cittadino.
Insomma Vena se n’è tornato a casa molto arrabbiato ed accaldato, senza i 200 euro e con l’intenzione di chiedere 1 euro di risarcimento (dopo aver consultato il “direttivo”) al Giudice di Pace. Poi è partito per le vacanze, destinazione Lucania. Laddove la tarantella si balla e si vive senza tanti intoppi burocratici.