Titolo originale: Inherent vice.
Regìa: Paul Thomas Anderson.
Top star: Joaquin Phoenix, Josh Brolin, Benicio Del Toro, Reese Witherspoon, Owen Wilson.
Genere: commedia-noir.
USA 2014.
L’analisi tende all’oggettivo: classico caso di film che si fa guardare (a fatica, perché due ore e mezzo sono troppe) solo per lo status degli attori. Con onesti mestieranti al posto delle star nessuno si prenderebbe la briga di arrivare fino ai titoli di coda.
Nomi su nomi, personaggi su personaggi, situazioni poco chiare su situazioni poco chiare: il mistero si infittisce nella testa dello spettatore, ma la matassa, anziché sbrogliarsi, si aggroviglia sempre di più. E’ uno specchietto per le allodole la trama – si potrebbe obiettare -, il regista è interessato ad altro. Già, ma a cosa? Qui al bar non l’abbiamo capito, e forse non solo noi, visto che l’incredibile candidatura Oscar, per la miglior sceneggiatura non originale, è caduta nel vuoto.
Joaquin Phoenix si conferma un fuoriclasse e ruba sempre la scena (aspettiamo ancora molto a dargli un Oscar?), che interpreti l’imperatore Commodo (“Il gladiatore”), se stesso (“I’m still here”) o, come in questo caso, un investigatore privato-hippie. Ma se togliamo lui cosa rimane?
Ma che bella sorpresa
Regìa: Alessandro Genovesi.
Top star de noantri: Claudio Bisio, Frank Matano, Renato Pozzetto, Ornella Vanoni.
Genere: commedia.
Italia 2015.
In effetti sì, il titolo non mente, è proprio una bella sorpresa questo film che, pur senza pretese e ambizioni, viaggia sopra la media dell’italica commedia. C’è una storia da raccontare (Claudio Bisio visionario dopo una delusione d’amore), ma c’è anche una Napoli “suonata”, ridisegnata e fotografata in maniera ammaliante. Il resto lo fanno i personaggi (menzione d’onore per lo scolaro Gennaro Cuomo, ancora più che per la strana coppia Renato Pozzetto-Ornella Vanoni) e un paio di scene-cult tipo la “rivisitazione” di Madame Bovary o l’incontro hot tra la psichiatra e la visione. In un contesto del genere e con un copione solido anche Frank Matano – solitamente in panne nei film di Paolo Ruffini – riesce a fare la sua parte. Belle e brave Valentina Lodovini e la modella Chiara Baschetti, qui al debutto cinematografico.