“Un grandissimo salto di qualità sul piano internazionale, per Reggio Emilia, sul fronte della cultura”. Così il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi ha commentato a San Pietroburgo il protocollo firmato stamani con il Museo dell’Ermitage. “Senza alcun dubbio – ha aggiunto il sindaco – è un’occasione unica per tutte le istituzioni reggiane che operano in questo campo e che avranno la grande opportunità di collaborare con il più prestigioso Museo a livello globale. Un grazie particolare al direttore, professor Mikhail Piotrovsky, per l’accoglienza e la grande considerazione riservata alla nostra città”.
Poco prima dell’incontro ufficiale il direttore generale del Museo Ermitage, Mikhail Piotrovsky ha voluto ricevere nel suo studio, tra i cataloghi delle grandi mostre e i segni delle collaborazioni internazionali del celebre Museo russo, la delegazione istituzionale di Reggio Emilia costituita dallo stesso sindaco Luca Vecchi e dal presidente della Fondazione Palazzo Magnani Davide Zanichelli.
Il professor Piotrovsky si è soffermato sui temi della collaborazione: la fotografia, la danza, l’educazione e più in generale la collaborazione che potrà sfociare in mostre e studi condotti insieme.
Piotrovsky ha ringraziato la città di Reggio Emilia per lo straordinario prestito dell’esemplare manoscritto del De prospectiva pingendi di Piero della Francesca che costituirà uno dei punti qualificanti della grande mostra dedicata al pittore aretino, in programma quest’anno nel Museo sulla Neva.
Ha insistito poi sui temi comuni che legano l’Italia e la Russia, Reggio Emilia e il Museo Ermitage: l’attenzione scientifica, la capacità educativa, la visione del futuro devono e possono accomunare chi pensa alle generazioni che verranno.
Il direttore si è particolarmente interessato alla storia del Tricolore, con domande incalzanti: mentre il sindaco gli rispondeva, già il direttore dell’Ermitage chiedeva nuove notizie. Il motivo di questo forte interesse si è svelato alla fine del colloquio, perché anche su questo aspetto esiste un rapporto tra il Museo Ermitage e Reggio Emilia: la storia della bandiera russa ha infatti origini a San Pietroburgo, come quella italiana a Reggio Emilia.
Su invito del direttore Piotrovsky, la riunione si è poi trasferita in un’altra sala, piena di storia e di fascino, perché sede del Consiglio direttivo nella storia dell’Impero russo. In quel contesto solenne, alla presenza dello staff dirigenziale del Museo Ermitage e di giornalisti della stampa e della televisione, si sono firmate le copie dell’Accordo.
Sia il sindaco Vecchi sia il direttore Piotrovsky hanno tenuto a riaffermare come questo sia il primo passo di un lavoro comune e quanto vi sia ora da fare insieme, dandosi appuntamento in un futuro assai prossimo, per presentare progetti e sottoporre iniziative che andranno condotte di comune accordo, nei campi che sono già stati individuati.
In questo quadro, fondamentale è l’accoglimento del professor Piotrovsky della proposta di Reggio Emilia di essere presente al Forum internazionale della Cultura, in cui l’Italia è quest’anno ospite d’onore.
Il direttore, manifestando grande interesse anche su questo punto, ha poi proposto che fin da subito sia avviato uno scambio, tra il Museo Ermitage e Reggio Emilia, di borsisti che possano approfondire i contenuti scientifici di alcune delle collaborazioni che si sono impostate, in particolare la danza e la fotografia. Un segno concreto che trasforma le parole in realtà.
Significativo il passaggio finale dell’incontro in cui il sindaco Vecchi, dopo aver ricevuto il dono di un libro che racconta la storia della bandiera russa, ha consegnato al direttore Piotrovsky la copia del Primo Tricolore italiano.
Dopo averla ammirata e distesa in favore dei fotografi, Piotrovsky ha consegnato la bandiera al suo vicedirettore, George Vilinbakhov, esperto e dirigente di araldica e insegne ufficiali degli Stati.
Quindi, un brindisi di saluto, con vino italiano, cui si spera presto possa aggiungersi quel prodotto specialissimo, che prende il nome dalla città protagonista.