Un ‘pezzo’ raffinato e prezioso di storia musicale e una testimonianza originale di interessi, sensibilità, riflessioni di un intellettuale che ha attraversato e segnato il Novecento. E’ quanto rappresentano le migliaia di volumi, riviste e dischi, non poche le rarità, che hanno accompagnato Rubens Tedeschi (1914-2015) – giornalista, insigne musicologo, decano della critica musicale italiana, storica firma de L’Unità in 60 anni di studio e ricerca, aiutandolo a costruire quella lucida, profonda e imparziale cultura musicale, che egli ha trasmesso alla comunità col suo lavoro, i suoi scritti costruiti con una inconfondibile prosa fluente e incisiva.
Un patrimonio eccezionale che – conclusi il riordino e la catalogazione – sarà inserito nella Biblioteca ‘Armando Gentilucci’ dell’Istituto superiore di studi musicali ‘Achille Peri’ di Reggio Emilia, disponibile alla consultazione e all’ascolto di studenti, docenti, cultori e appassionati di Musica. Il professor Riccardo Tedeschi ha scelto Reggio Emilia, l’Istituto Peri e la sua Biblioteca, quali destinatari della donazione del patrimonio biblio-discografico del padre.
Reggio Emilia, attraverso la Biblioteca del suo Istituto di Alta formazione artistica e musicale, rende omaggio a Rubens Tedeschi, non solo impegnandosi nella cura, custodia e accessibilità dei materiali, ma anche con un evento di presentazione – sabato 14 ottobre, ore 17, all’Auditorium Masini dell’istituto Peri – importante per la musicologia: Il dono della chiarezza. Rubens Tedeschi, sessant’anni di critica musicale e la sua biblioteca, con interventi di Angelo Foletto, critico musicale de “la Repubblica”, Giordano Montecchi, musicologo e critico musicale, con una testimonianza di Riccardo Tedeschi.
A seguire, con riferimento all’esplorazione del mondo musicale russo, condotta da Tedeschi a più riprese e condensata nei due famosi saggi “I figli di Boris” e “Zdanov l’immortale”, chiuderà l’incontro un momento musicale con l’esecuzione della Sonata per viola e pianoforte op. 147, ultima composizione di Dmitrij Dmitrievič Šostakovič, eseguita da Olga Arzilli, viola e Pierpaolo Maurizzi, pianoforte.