Arena della Musica: i No Rock incassano le prime cento firme al Catomes Tot

Parte con un centinaio di firme – quelle raccolte durante la presentazione al Catomes Tot, in città – il cammino della mozione d’iniziativa popolare contro la maxi Arena del Campovolo. L’obiettivo dei promotori è quello di stoppare l’iter amministrativo del progetto per aprire quella discussione in città, a loro dire, finora mancata. “Non siamo contro la musica, i grandi eventi – precisa Duilio Cangiari di Agenda Verde -, crediamo solo che sia un’operazione fuori scala”. Sulla stessa lunghezza d’onda, Francesco Fantuzzi di Reggio Città Aperta, che è stato il primo, via social, a lanciare sulla maxi Arena l’idea di un referendum. Prospettiva – dicono i promotori della mozione – non ancora tramontata: “Non lo escludiamo. Certo, i tempi sono stretti”. A Reggio “è già possibile realizzare grandi eventi.

Nel 1997 il concerto degli U2 è stato fatto nella vecchia arena, senza che ci fosse bisogno di strutture aggiuntive”, ricorda Fantuzzi che chiede la sospensione del progetto anche a fronte di “previsione economiche che mancano”. In sala ci sono soprattutto cittadini: “Già adesso con i piccoli concerti non si dorme, vorremmo sapere che cosa ci aspetta”, chiede una signora che abita in via Guicciardi. Presente, tra il pubblico, anche il leader dei comitati Corrado Grasselli che ascolta in silenzio. Ci sono poi i consiglieri comunali Gianni Bertucci (5 Stelle), Roberta Rigon (gruppo Misto) e Cesare Bellentani di Alleanza Civica. Dal tavolo dei relatori, la capogruppo dei grillini Alessandra Guatteri tuona contro l’Amministrazione: “E’ come uno schiacciasassi perché non si preoccupa mai di condividere le scelte”.

Critica sul metodo anche Cinzia Rubertelli di Alleanza Civica: “L’Arena non era prevista nel programma di mandato del sindaco”. E ancora: “Possiamo anche essere d’accordo sulla realizzazione di uno spazio per grandi eventi – spiega la consigliera civica – ma non condividiamo il luogo scelto. E’ una zona impropria”. Ci proverà ora la mozione – che per arrivare in sala del Tricolore ha bisogno di almeno 300 firme – a tentare di sospendere il progetto. “L’unico modo – chiosa la senatrice Maria Mussini del gruppo Misto – che la cittadinanza ha di riappropriarsi di un percorso”.

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