Dal maxi “rosso” da oltre nove milioni di euro a profitti per 7,8 milioni, che portano Tper per la prima volta a remunerare gli azionisti pubblici con i dividendi. Tutto in cinque anni per l’azienda bolognese di trasporti che nelle prossime settimane, dopo il via libera dell’assemblea ai conti 2016, distribuirà ai soci un inedito assegno da oltre 4,6 milioni, un terzo dei quali finiranno direttamente nelle casse di Palazzo d’Accursio (che ha il 30% delle azioni).
L’opera di risanamento, che porta la firma dell’economista prodiana Giuseppina Gualtieri, inserisce Tper nell’alveo ristretto delle partecipate pubbliche che restituiscono una parte degli utili netti ai propri azionisti. Un compito che negli ultimi anni è toccato solo a Hera e, più di recente, all’aeroporto Marconi dopo la quotazione in Borsa. Tutte le nostre società controllate sono in attivo, aggiunge la presidente Gualtieri, rivendicando il lavoro fatto nel quinquennio che ha portato la SpA dal “profondo rosso” ai bilanci in utile: In questo periodo è stato fatto un lavoro importante. La nascita di Tper e la fusione con Fer hanno portato a risultati positivi, questa scelta ha pagato.
Anche nel 2016 è proseguito l’aumento dei viaggiatori: 150 milioni, con una crescita dell’1,6%. Idem i ricavi dalla vendita dei biglietti che sono saliti del 3,9% (con la crescita degli abbonamenti annuali a quota 81mila e di quelli mensili). Questi numeri – ripete la presidente – dimostrano che le aziende pubbliche, anche a livello locale, sono in grado di fare impresa.