Più di un centinaio di persone, residenti e non della zona stazione, hanno raccolto l’invito del comitato Reggio Est Sicura a sfilare silenziose, fiaccole alla mano, per le vie del quartiere per protestare contro la mancanza di risposte su un tema molto sentito dai cittadini, quello della distribuzione in città dei richiedenti asilo (in homepage foto dalla Gazzetta di Reggio online). Il comitato chiede da tempo “all’Amministrazione comunale e alle autorità competenti come sono distribuiti i richiedenti asilo fra i vari quartieri della città, chi controlla le strutture delegate alla sistemazione dei migranti sul territorio della città e chi controlla l’impatto sociale e sull’ordine pubblico di queste scelte”.
E martedì sera, il comitato è stato perentorio: “Non accetteremo più le scelte supinamente. Terremo gli occhi aperti. La partecipazione stasera è tanta. Più siamo, più saremo forti nel fare valere le nostri ragioni, che sono legittime”, ha detto uno dei referenti del comitato, Corrado Grasselli. I residenti, lo ricordiamo, denunciano il rischio di ghettizzazione della zona stazione e hanno più volte auspicato una distribuzione più equa dei richiedenti asilo tra le diverse zone di Reggio.
Un tema che sarà certamente posto anche all’attenzione del prefetto, Raffaele Ruberto nel corso dell’incontro fissato per domani a cui parteciperanno i rappresentanti di otto comitati cittadini. La fiaccolata di ieri sera, “scortata” dalle forze dell’ordine, è partita da via Vecchi e ha raggiunto via Gobetti dove è in corso la ristrutturazione di una palazzina da parte della cooperativa l’Ovile, i residenti temono che questa possa essere utilizzata in qualche modo nell’ambito dell’accoglienza ai richiedenti asilo o per ospitare persone in difficoltà. Questo in un’area – sottolinea il Comitato – già complessa e problematica. Alla fiaccolata hanno partecipato anche diversi rappresentanti di altri comitati cittadini che condividono le preoccupazioni di Reggio Est Sicura e che hanno creato, di recente, una “rete” per condividere problematiche comuni, e per far sentire, in modo ancor più incisivo, le istanze dei reggiani.