Dopo diciannove giornate di sciopero e ventisei di presidio dello stabilimento Comer Industries di Cavriago (di cui dieci in notturna), si è conclusa la vertenza scatenata dalla notizia del trasferimento dei lavoratori presso lo stabilimento di Reggiolo iniziata il 9 giugno scorso.
Una delle vertenze sindacali più dure e complesse che il nostro territorio abbia visto negli ultimi anni conclusasi con un’ipotesi di accordo tra le Parti, giunta poi al vaglio dei lavoratori, dopo che a partire da lunedì azienda e rappresentanti dei lavoratori sono stati convocati in Prefettura.
Dopo due incontri la trattativa è entrata nel vivo giovedì scorso con un negoziato ad oltranza in Prefettura, terminato solo venerdì sera con la stipula di un’ipotesi di accordo.
L’assemblea, molto partecipata dai lavoratori, ha espresso un voto quasi unanime (un contrario ed un astenuto) sull’ ipotesi di accordo che le organizzazioni sindacali Fiom Cgil e Uilm Uil, insieme alle Rsu aziendali dello stabilimento di Cavriago, hanno siglato con la Direzione Aziendale.
L’accordo finale prevede che, rispetto ai piani inizialmente stabiliti dall’azienda, una parte della produzione e quindi dei lavoratori di Cavriago resti al lavoro nello stabilimento di Corte Tegge fino al 31 luglio 2021.
A settembre di quest’anno sarà un operaio su due a doversi recare presso il nuovo luogo di lavoro situato a Reggiolo. L’accordo prevede inoltre l’impegno da parte dell’azienda ad istituire a proprio carico un “servizio navetta” tra Cavriago e Reggiolo per i lavoratori trasferiti e un’indennità economica strutturale per i lavoratori che decidano di non utilizzare la navetta.
Infine, l’accordo prevede uno scivolo capace di accompagnare al pensionamento i lavoratori più anziani e un incentivo all’esodo per i lavoratori che non si recheranno nello stabilimento di Reggiolo.
La mediazione finale, per i sindacati, tiene conto sia delle esigenze produttive dell’azienda sia delle condizioni di vita e del punto di vista dei lavoratori raggiungendo un equilibrio confermato dai lavoratori con il voto alla ipotesi di accordo.