A Reggio Emilia la cultura batte il virus: dopo le Biblioteche sono i Musei Civici a riaprire nelle prime giornate di “fase 2” per il Coronavirus. Il Palazzo dei Musei (solo primo piano), la Galleria Parmeggiani, il Museo del Tricolore, il Museo di Storia della Psichiatria e il Museo del Santuario della Beata Vergine della Ghiara saranno adesso nuovamente visitabili su appuntamento con tante novità, nei soliti orari.
In un momento dove sono soltanto le dirette e i servizi telematici a portare avanti le attività culturali e lavorative in tutto il mondo, anche Parma Capitale della Cultura 20-21 (Capitale della Cultura 2020 divenuta a seguito del lockdown Capitale della Cultura 20-21) ha premiato in diretta Facebook sul canale YouTube ufficiale i primi cinque migliori progetti vincitori del bando “Cultura per tutti, cultura di tutti”, che il Comune di Parma, in partnership con l’Istituto per i Beni artistici, culturali e naturalistici dell’Emilia Romagna, ha indetto con l’obiettivo di ampliare la fruizione dei musei, attraverso lo sviluppo di strategie tecnologiche.
Delle 43 proposte progettuali sono addirittura due i progetti premiati dalla commissione che provengono dalla città di Reggio Emilia: il progetto “MuseoInBlu”, presentato da Villa Sistemi Reggiana, associazione di promozione artistica, insieme a Casa Gioia, startup tecnologica esperta di disturbi dello spettro autistico, e Tiwi, studio creativo specializzato nell’ideazione e produzione di contenuti video e interattivi; e “Il mio diritto alla bellezza”, presentato dalla Fondazione Palazzo Magnani insieme a Reggio Città senza Barriere in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia e Farmacie Comunali.
Nel particolare, il progetto “MuseoInBlu” intende migliorare l’accessibilità all’interno di istituzioni culturali e museali di soggetti affetti da disturbi dello spettro autistico (si stima che circa un bambino su 68 riporti un disturbo autistico in età scolare). Per rendere attuabile il progetto è stato realizzato un ‘toolkit’ destinato a responsabili e curatori composto da linee guida per l’accessibilità, da un pacchetto formativo, da una web-app personalizzabile per programmare la visita al museo, e da un prototipo di zaino con ausili per ridurre impatti visivi e sonori, mappe e suggerimenti di attività, oltre a oggetti antistress, forniti dal museo su richiesta.
Inoltre, il progetto introduce il Label MuseoInBlu, una piattaforma atta a segnalare la sensibilità del museo e la relativa presenza di servizi e di personale specializzato. Per quanto riguarda il progetto “Il mio diritto alla bellezza” si assiste invece ad un servizio pensato in stretta relazione con i professionisti socio-sanitari che operano con persone affette da disabilità del Distretto di Reggio Emilia. La metodologia di lavoro proposta include le personalità fragili e i loro operatori già nella fase progettuale, allestendo tavoli di co-progettazione e incontri in cui l’esperienza della mostra viene preparata e vissuta attraverso un ‘fare arte’ che avvicina all’opera e all’artista.
In questa riapertura i Musei Civici di Reggio diventano visitabili al pubblico non solo dal vivo, ma anche virtualmente. Durante la quarantena generale, infatti, musei famosi in tutto il mondo hanno offerto la possibilità di seguire visite guidate virtuali in diretta permettendo a chiunque, munito di dispositivo elettronico, di assistere a mostre e collezioni tra le più importanti del patrimonio culturale mondiale seduti comodamente a casa propria.
E quindi, parallelamente alla riapertura fisica, è attiva una nuova esposizione online dedicata al Portico dei Marmi del Palazzo dei Musei organizzata in collaborazione con Google Arts & Culture, la piattaforma tecnologica sviluppata da Google. Ed è proprio in occasione della Giornata internazionale dei Musei, celebrata in tutto il mondo e dedicata per questa edizione al tema “Musei per l’uguaglianza: diversità e inclusione”, che sbarca sul web la piattaforma “Fermati e leggi, viaggiatore. Le storie di Regium Lepidi nel Portico dei Marmi”, all’indirizzo https://g.co/arts/RucCHwhfHW2BtQxB8, che espone virtualmente alcuni monumenti di epoca romana presenti all’interno di Palazzo dei Musei, alcune preziose collezioni del territorio e immagini di suggestivi luoghi reggiani, così da rendere il nostro patrimonio fruibile dai cittadini di tutto il mondo. Tutte queste opere sono state selezionate e descritte direttamente dai musei partner del programma. Aderendo fin dal 2013 a Google Arts & Culture, i Musei Civici di Reggio Emilia hanno devoluto il proprio contributo a sostegno dell’ambizioso progetto del Google Cultural Institute di condividere, promuovere e tutelare il patrimonio culturale e artistico attraverso Internet e la tecnologia.
“Progetti per una cultura inclusiva sono all’ordine del giorno anche per i Musei Civici di Reggio Emilia, vincitori quest’anno di un gran concorso istituito da Parma Città della Cultura – ha affermato Annalisa Rabitti, assessora alla Cultura di Reggio Emilia e responsabile di Reggio Città Senza Barriere, durante la conferenza stampa di presentazione presso Palazzo Magnani -. I protagonisti di queste attenzioni sono tutte le persone fragili affette da disabilità tanto fisica quanto sensoriale, cognitiva, psichica. Occuparsi di disabilità non è solo questione tecnico-architettonica né solo sanitaria, ma è un impegno che deve includere tutta la cultura di una città in ogni sua accezione. L’arte non deve essere negata: è nostro interesse permettere a chiunque di poter scegliere di essere sia fruitore che creatore. È un orgoglio per me poter rappresentare istituzioni vincitrici e, soprattutto, vincenti”.
“I nostri musei tornano ad essere fruibili a tutti i cittadini dopo un periodo difficile da cui stiamo uscendo – ha detto in videoconferenza il sindaco di Reggio Luca Vecchi – e sono visitabili non soltanto fisicamente a Palazzo San Francesco ma anche online perché da adesso sulla piattaforma Arte e Cultura di Google è presente la nostra Galleria dei Marmi: riconoscimento, questo, del valore dei nostri Musei Civici che negli ultimi dieci anni hanno affrontato un percorso importante di crescita, cambiamento, innovazione, trasformazione tra tradizione da un lato e contemporaneità dall’altro. Ad incrementare non è stato solo il numero di visitatori ma anche la parte didattica dedicata ai bambini: ogni anno dalle scuole raggiungono i laboratori didattici museali oltre 20mila bambini. Continuiamo a valorizzare attraverso queste istituzioni culturali l’educazione e la formazione delle nuove generazioni affrontando questa ‘fase 2’ con uno sguardo al futuro: riappropriamoci della cultura”.
“La vita riprende anche qui, la bellezza torna a fiorire in città – ha continuato Davide Zanichelli, direttore della Fondazione Palazzo Magnani -. Questo progetto nasce da un lavoro iniziato tre anni fa ed è stato un percorso lungo diventato anche complicato a causa delle modalità di distanziamento sociale. La nostra attenzione per i soggetti deboli nasce dalla volontà di creare mostre che non si visitino soltanto, ma che si possano creare insieme. La vera arte, in fondo, è dove nessuno se lo aspetta”.
“Villa Sistemi è un’associazione volta a far emergere giovani talenti artistici e si è da subito appassionata al progetto “MuseoInBlu” – ha proseguito Antonio Disi, architetto e responsabile del progetto MuseoInBlu -. È paradossale che il museo, luogo ricreativo e culturale, possa diventare uno spazio che incute timore e confusione ad alcune categorie come quella dei bambini autistici, allontanando così involontariamente interi gruppi familiari. Sarà il Teatro dei Burattini di Parma il primo a ospitare questo progetto che presto verrà reso adattabile a qualsiasi realtà museale per permettere a tutti di accedere indistintamente alla cultura. Ringraziamo anche Casa Gioia per averci accompagnato in questo progetto e aver affrontato il tema in modo dinamico. Saranno diciotto i mesi da attendere per poter vedere in prima persona il risultato di questo lavoro che sarà eccezionale”.
“I progetti non sono rivolti soltanto ai soggetti fragili, ma le strutture avranno finalmente linee guida efficaci per facilitare l’accoglienza delle famiglie in tutti i servizi – ha concluso Rosa Di Lecce, coordinatrice del progetto -. L’esperienza verrà vissuta in un alternarsi tra ‘fare’ e ‘osservare’. La nuova contemporaneità andrà adesso rielaborata: noi ci siamo”.
Gli orari di apertura dei musei sono quelli abituali precedenti all’emergenza Coronavirus (Palazzo dei Musei, Museo del Tricolore, Galleria Parmeggiani dal martedì al venerdì 9 – 12; sabato, domenica e festivi 10 – 13 e 16 – 19; lunedì chiuso. Museo di Storia della Psichiatria aperto come di consueto solo al sabato, 16 – 17.30: qui non è necessaria la prenotazione).
Per il momento non sono ancora previste visite guidate. Per informazioni e prendere appuntamento contattare il numero 0522 439707.