La stretta sulle province di Piacenza e Rimini, e sul paese bolognese di Medicina, rimane la differenza sostanziale fra le misure in vigore in Emilia-Romagna e quelle previste dal dpcm. Per il resto del territorio, infatti, le misure sono quelle previste a livello nazionale, comprese le librerie per le quali non sono previsti divieti.
Nelle tre ‘zone arancioni’, invece, non potranno aprire nemmeno librerie e negozi per neonati, ma solo farmacie, negozi alimentari e quelli che erano autorizzati ad aprire fino ai giorni scorsi. Nelle provincie di Piacenza e Rimini sono previste anche limitazioni sui trasporti e sulla viabilità.
E domani si riunirà domani, con il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, sindacati e imprenditori, il tavolo per il patto per il lavoro che comincerà a ipotizzare i modi per la riapertura.
E’ probabile che dall’Emilia-Romagna possa arrivare una proposta complessiva al governo che, attualmente, ha avocato a sé la competenza sulle decisioni per le riaperture. Il modello sul quale sta lavorando la Regione prevede la richiesta di apertura per alcune attività produttive prima del 3 maggio, laddove si riescano a garantire le condizioni di sicurezza per i lavoratori.
E si chiederà al Governo anche di superare il meccanismo del silenzio-assenso per la riapertura attraverso la richiesta alla Prefettura. (ANSA).