“Siamo felici di essere riusciti a condividere un modello di raccolta dati e uno schema di definizione dei contributi uguale per tutti i Comuni reggiani – commenta il presidente della Provincia, Giorgio Zanni – In un momento delicato come questo, è un ottimo risultato che ci consentirà di avere un trattamento omogeneo per tutti i nostri concittadini, indistintamente dal comune di residenza.”
Tra tutti i sindaci è stato anche condiviso che i Comuni montani possano prevedere parziali maggiorazioni al valore del buono erogato, per far fronte a esigenze contingenti che spesso portano a costi/prezzi più elevati negli approvvigionamenti in tali aree: un ulteriore segnale di compattezza e coesione territoriale. Il percorso di condivisione, ha portato ad allineare tutti i Comuni della provincia e ha avuto il benestare anche delle sigle sindacali con cui è stato condiviso il documento con l’intento di riuscire ad offrire un sostegno quanto più capillare e concreto alle famiglie in difficoltà. La metodologia di erogazione fisica dei buoni, così come la raccolta delle domande, rimarrà ovviamente in carico ad ogni singolo Comune che potrà declinarla secondo le modalità più congeniali alle esigenze del proprio territorio.
“L’appello che rivolgiamo a tutti i reggiani – conclude il presidente Zanni – in attesa di questa misura, per evitare assembramenti e movimentazione di persone, è quella di seguire le informazioni che ogni singolo Comune pubblicizzerà sul proprio sito istituzionale e attraverso i propri canali comunicativi, dove saranno riportati tutti i dettagli relativi alla raccolta delle singole domande.”
Beneficiari del contributo saranno dunque persone e nuclei familiari del territorio che si trovano in condizioni di disagio economico, sociale o reddituale a seguito della situazione emergenziale in atto. I buoni spesa saranno utilizzabili solamente per l’acquisto di generi di prima necessità, prodotti alimentari (con esclusione di alcolici e prodotti di alta gastronomia), prodotti per l’igiene personale e saranno distribuiti prioritariamente a chi non è già destinatario di altri sostegni pubblici (come ad esempio il reddito di cittadinanza, cassa integrazione, eccetera) per dare risposta a quante più persone possibile ed allargare la platea dei beneficiari in momentanea difficoltà.