La settimana pandemistica: altri sette giorni di stop (quasi) totale in regione Emilia Romagna

Ancora sette giorni di stop per scuole ed università in Emilia Romagna, aperto tutto il resto. Rinviate alcune partite di calcio, il bollettino epidemiologico aggiornato…attenzione alle modifiche negli ospedali reggiani (leggi dentro)

Scuole, nidi e università in Emilia-Romagna restano chiusi anche la prossima settimana. Lo conferma anche il governatore, Stefano Bonaccini.

“Fermi restando i divieti per tutte le attività che determinano significativi assembramenti di persone, si sta valutando la possibilità per le attività culturali e di spettacolo di un accesso limitato e disciplinato, tale da salvaguardare le condizioni di sicurezza sanitaria delle persone”, ha detto ancora Bonaccini.

Intanto salgono a 189 i casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna sulla base di 1.434 test effettuati. E’ quanto emerge dai dai dati diffusi dalla Regione Emilia-Romagna. La maggioranza delle persone positive continua a presentare sintomi modesti come un leggero rialzo della temperatura e più della metà – per l’esattezza 97 – sta seguendo il previsto periodo di isolamento a casa, senza bisogno di ricovero in ospedale. Sono dieci i pazienti in terapia intensiva.

I casi positivi rilevati sono 119 a Piacenza, 35 a Parma, 19 a Modena, 9 a Rimini, 4 a Reggio Emilia, 2 a Bologna (dove non erano ancora stati trovati casi positivi), 1 a Ravenna. I dati si riferiscono non alla residenza, ma al luogo dove è stata fatta la diagnosi.

Si attende invece ancora la decisione sulle riapertura o la conferma della chiusura delle scuole per la prossima settimana. La decisione dipenderà dai provvedimenti che assumerà il governo.

Saltano, intanto, anche due partite di serie A: Parma-Spal e Sassuolo-Brescia, in programma domani alle 15, sono rinviate al 13 maggio.

Situazione a Reggio Emilia:

In ragione del possibile evolversi del quadro epidemiologico riguardante il COVID-19 e dell’aumento dei casi accertati, la Direzione dell’Azienda USL di Reggio Emilia, d’intesa con la Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria (CTSS), ha disposto una riorganizzazione temporanea e complessiva della rete ospedaliera provinciale, volta ad affrontare al meglio ogni possibile emergenza.

Tutti i provvedimenti sono stati assunti a tutela della salute della comunità e dei pazienti più fragili e a rischio.

Si è decisa la chiusura temporanea, dalle ore 20 di domani, domenica 1 marzo, dei Pronto Soccorso degli Ospedali di Correggio e Scandiano, che non presentano caratteristiche logistiche e strutturali adeguate a rispondere a questa situazione.

È infatti indispensabile concentrare le procedure di identificazione dei casi sospetti di infezione da COVID-19 nelle strutture ospedaliere e nei Pronto Soccorso più attrezzati e idonei ad una gestione appropriata e in condizioni di sicurezza per pazienti e operatori.

Per le stesse ragioni, a Scandiano chiude temporaneamente anche il Punto Nascite e le donne a termine di gravidanza saranno contattate dalla Direzione di Distretto per condividere la nuova sede del parto. L’attività consultoriale proseguirà invece normalmente, così come l’attività ginecologica. La chiusura del Punto Nascite, inoltre, consentirà di rendere disponibili anestesisti per le terapie intensive e la rianimazione, in caso di necessità.

In entrambi gli ospedali continuerà ad essere svolta tutta la consueta attività ambulatoriale e di degenza ed entrambe le sedi potranno inoltre essere individuate per l’erogazione di prestazioni specialistiche per cittadini residenti in altri distretti, a supporto degli ospedali impegnati invece nell’assistenza di pazienti positivi al COVID 19.

Al termine del periodo di emergenza verranno riattivati tutti i servizi temporaneamente sospesi.

I cittadini del distretto di Scandiano potranno rivolgersi, in caso di necessità non legate all’infezione COVID-19 (per cui ricordiamo è necessario contattare telefonicamente il proprio medico di famiglia, il pediatra o la guardia medica) al Pronto Soccorso dell’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, mentre quelli del distretto di Correggio potranno rivolgersi all’ospedale di Guastalla.

Negli altri ospedali reggiani, sull’esempio di quanto già fatto in altre province, saranno attuate modifiche organizzative del triage di accettazione dei pazienti al Pronto Soccorso, anche tramite l’utilizzo di PMA (Punto Medico Avanzato), grandi tende attrezzate fornite dalla Protezione Civile, installate davanti agli ospedali di Reggio Emilia, Montecchio e Guastalla.

All’ingresso di tutti gli ospedali della provincia, compresi quelli di Correggio e Scandiano, saranno attivati dei check point in cui gli operatori sanitari rivolgeranno alcune domande ai visitatori e rileveranno la temperatura. Questo consentirà di separare i flussi di visitatori e pazienti, per limitare la possibilità di diffusione del virus.

Negli ospedali di Reggio Emilia, Montecchio e Guastalla il check point sarà allestito nelle tende attrezzate.

Contestualmente il Dipartimento di emergenza-urgenza sta provvedendo a rafforzare l’assistenza sul territorio con i mezzi di soccorso (ambulanze, automediche e autoinfermieristiche).

“La riorganizzazione dei nostri servizi si è resa necessaria per rispondere al meglio e con la massima efficienza alla situazione”, commenta la Direzione Ausl Reggio Emilia. “Si tratta di misure precauzionali e utili a fornire ai cittadini un servizio puntuale ed efficace e a salvaguardare la piena operatività dei nostri ospedali e la piena sicurezza di pazienti e operatori sanitari”.

Negli ospedali rimane comunque valido l’invito a ridurre gli accessi e le visite ai degenti da parte dei famigliari. Prosegue intanto l’attività del Dipartimento di sanità pubblica per il monitoraggio e il controllo dei contatti di casi accertati o sospetti.

Tutti i provvedimenti, decisi a tutela della salute della comunità e dei pazienti più fragili e a rischio, sono stati illustrati oggi pomeriggio nel corso di una conferenza-stampa nella sede della Protezione civile alla quale hanno partecipato il presidente della Provincia di Reggio Emilia e della Ctss, Giorgio Zanni, i sindaci di Reggio Emilia Luca Vecchi, di Correggio Ilenia Malavasi e di Scandiano Matteo Nasciuti, il direttore generale e il direttore sanitario dell’Azienda Usl, Fausto Nicolini e Cristina Marchesi, il direttore del presidio ospedaliero Giorgio Mazzi ed Anna Maria Ferrari, direttore del Dipartimento di Emergenza-urgenza.

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