Pizza magistra vitae: la Campania celebra il “pizzaiuolo on the road” Giovanni Mandara

La Campania celebra il “pizzaiuolo on the road” (da ieri anche “in the air”) Giovanni Mandara della Piccola Piedigrotta con un scenografico conviviale con cerimonia sulla Costiera Amalfitana. L’uomo che ha portato a Reggio una delle migliori pizze d’Italia (quindi del mondo, alla faccia dei dazi di Trump) ha riunito a Maiori, vicino al suo paese natale Tramonti, amici, parenti, chef, gastronomi e buongustai generici per una mille e una notte del desco e del palato. Beato chi potrà dir “io c’ero”
Giovanni Mandara tra due fan incallite

Qualcuno forse ricorderà la festa per i 25 anni de La Piccola Piedigrotta di Giovanni Mandara, in una sera di fine estate del 2014. Centinaia di persone ad affollare la piccola Piazza XXV aprile in una Reggio deserta e accaldata, dove la gente sembrava essersi concentrata tutta lì, in quel fazzoletto di fronte al ristorante pizzeria tra lo Spazio Gerra e il Teatro Ariosto.

Questa volta il Pizzaiuolo on the Road, l’unico che abbia servito la pizza a due Papi contemporaneamente, ha voluto esagerare, e per il 30ennale del suo locale ha organizzato un trasferimento di massa dall’Emilia a Maiori, sulla Costiera Amalfitana, a un tiro di schioppo dal paesino natale di Tramonti. Il borgo collinare dei Monti Lattari é noto come il paese dei pizzaioli, maestri-artigiani del gusto che si sono disseminati nel corso dei decenni per lo Stivale a diffondere il verbo del prezioso disco di pasta, mozzarella, pomodoro e varianti annesse. Nella Torre Normanna di Maiori, spettacolare location in riva al mare, un bastione del 1300 arroccato sulla scogliera che ospita un bel ristorante di proprietá della famiglia Proto, per l’occasione partner della celebrazione, sono arrivati in 150 da Reggio Emilia e dalle province limitrofe la sera di lunedi 30 settembre. Altri 150 avventori sono giunti da Tramonti e dalle località della riviera. La serata è cominciata con un aereo da turismo a volteggiare sulle spiagge trascinandosi dietro lo striscione “Pizzaiuolo in the air”.

Prendi la pizza e scappa: il “gustoso” trio Andrea Incerti Vezzani, Daniele Reponi e Antonio Iovieno sul furgoncino delle bontà

Evento soldout da settimane per max 300 fortunati e appassionati gourmet, clienti e amici della pizzeria reggiana. Insieme a loro decine tra i più importanti chef, pizzaioli, vignaioli, produttori, norcini, barman e creativi d’Emilia, Campania e altre regioni del Bel Paese. Il tutto, come detto, non solo per festeggiare degnamente i 30 anni della Piccola Piedigrotta, recentemente di nuovo insignita dei 3 Spicchi del Gambero Rosso, il riconoscimento più prestigioso in Italia per le pizzerie, ma anche per raccogliere fondi a favore del MIRE, rappresentato a Maiori da Deanna Veroni, e a beneficio della cooperativa Delfino di Salerno. Lunga, come detto, la lista di chef, ristoranti e produttori presenti. Ne citiamo solo alcuni perché farlo per tutti è impossibile. Reggio Emilia è stata rappresentata ai massimi livelli, cioè da Andrea Incerti Vezzani dello stellato “Ca’ Matilde” di Rubbianino, Modena da Giovanna Guidetti de “L’Osteria La Fefa” di Finale Emilia (MO) e dal maestro dei panini Daniele Reponi, Parma da Gianpietro Stancari e Giancarlo Tavani della Trattoria “ai Due Platani” e da Ivan Albertelli dell’Hostaria di Roccabianca, Brescia da Fabrizio Albini, già a”L’Albereta” di Gualtiero Marchesi, poi a”The Stage” a Milano e ora a “La Taverna RE Manfredi” a Matera.

Quelli della Trattoria Ai Due Platani

Presenti ai fornelli anche Anna Maria Ciampi, storica cuoca del “Lago di Gruma” di Campegine (RE), Lucia Antonelli de “La Taverna del Cacciatore” di Castiglione de’ Piepoli (BO), la famiglia Cattivelli dell’omonima Trattoria di Isola Serafini (PC) e altri. Nel menu tortelli verdi di erbetta con ricotta alla parmigiana, Parmigiano-Reggiano e mozzarelle campane come se piovesse, pata negra Joselito, pancette pavesi, i pisarei e fasò della Trattoria Cattivelli, mortadelle Favola col gnocco fritto, i gin e i liquori di Mistico Speziale e Paolo Foramiti, bruschette al ragù, spaghetti cacio e pepe al Parmigiano-Reggiano delle Vacche Rosse, panini con la cipolla caramellata e il salame cotto sotto la brace, cous-cous ecc. ecc. I sommelier hanno servito etichette provenienti da cantine di mezza Italia, noi abbiamo gradito particolarmente il Chianti di Castello di Ama e le bollicine modenesi di Francesco Bellei.

Lo chef Andrea Incerti Vezzani

A suggellare il tutto, le pizze gourmet di Carmine Nasti e Paolo Moccia e le granite al limone di Antonio Iovieno. Molto apprezzata anche la colonna sonora della festa, a cura di DJ ‘The Voice of Love’ Rosario Pepe, che con “Volare”, “l’Ombelico del mondo” e soprattutto “Sarà perché ti amo” dei Ricchi e Poveri ha scatenato l’entusiasmo tra le centinaia di partecipanti. Per una notte, insomma, sulla Torre Normanna di Maiori si è celebrato un gemellaggio culturale ed enogastronomico tra l’Emilia e la Costiera Amalfitana, con il meglio dei piatti, dei vini e dei prodotti che i due terroir possano offrire. 700 km a separare Reggio Emilia e Maiori, dunque, ma una straordinaria ricchezza di storie legate al buon cibo e al bere bene a unirle. Ridendo e scherzando, la festa per i 30 anni de “La Piccola Piedigrotta” è stata uno degli eventi più originali dell’italian food nel 2019, con qualche sano messaggio da dare all’Italietta delle piccole patrie, delle invidie e delle divisioni e a quei politici che non sanno mangiare e non amano bere bene e quindi non capiscono la enorme capacità attrattiva della buona cucina. Alla fine non sembra un azzardo dire che, per promuovere in Italia Reggio Emilia e i suoi piatti tipici, l’uomo del “Sudde”, il tramontano Giovanni Mandara sia riuscito a fare in una sola serata piú di quanto non abbiano combinato tanti festival dello scarpazzone, sagre della castagna e “convegni di marketing territoriale” messi assieme.

La serata è finita in meritata gloria per Giovanni Mandara, premiato dal sindaco di Tramonti Domenico Amatruda, con il tenore Alberto Imperato e la soprano Chiara Fiorani a cantare “‘O Sole mio” e “Funiculì Funicalà” nel tripudio generale.

S.C.

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