Saldi positivi: nel secondo trimestre 2019 le imprese (reggiane) nate sopravanzano quelle cessate

Al netto dei numeri del registro delle imprese reggiane, quelle nate sopravanzano le cessate di quasi 200 unità, con un tasso di crescita dello 0,32%. Soprattutto grazie al settore dei servizi

E’ positivo, nel secondo trimestre 2019, il saldo tra nuove iscrizioni e cessazioni di attività delle imprese reggiane.

Dopo un avvio di 2019 in flessione di 279 unità (dato influenzato anche dalla concentrazione delle cancellazioni dal registro camerale delle imprese che hanno cessato l’attività negli ultimi giorni del 2018), nel periodo aprile-giugno si sono registrate 829 nuove iscrizioni al Registro Imprese della Camera di Commercio, alle quali hanno fatto riscontro 655 imprese che hanno espresso la volontà di non proseguire l’attività. Il saldo, dunque, è positivo per 174 unità, con un tasso di crescita pari al 0,32% e un numero complessivo di imprese pari a 54.128.

I dati relativi alla nati-mortalità delle imprese analizzati dall’Ufficio Studi dell’Ente camerale, segnano andamenti positivi, nel trimestre in esame, in diversi settori sia dell’industria che dei servizi.

In termini assoluti, le performance migliori vengono dai settori legati ai servizi. Meglio degli altri ha fatto il settore delle attività professionali, scientifiche e tecniche che, in tre mesi, ha registrato un saldo positivo di 23 unità (raggiungendo le 1.970 imprese), crescita da attribuire prevalentemente alle 14 aziende in più che si osservano per le attività di direzione aziendale e di consulenza gestionale. Sempre nell’ambito dei servizi alle imprese, le attività di supporto per le funzioni d’ufficio sono passate da 595 a 608 (13 unità in più in tre mesi), mentre sono cresciute di 7 unità le aziende che svolgono attività di produzione di software e consulenza informatica.

In crescita anche il commercio che, con 17 imprese in più, raggiunge le 10.710 unità. In dettaglio, sono 10 in più le aziende del comparto della commercializzazione, manutenzione e riparazione di autoveicoli – che a fine giugno di quest’anno raggiungono le 1.327 unità – e 7 in più quelle che svolgono attività di commercio all’ingrosso.

Relativamente al settore degli alberghi e ristoranti, le nuove iscrizioni superano le cessazioni di 16 unità, con un saldo positivo pari a 14 imprese per le attività dei servizi di ristorazione (che passano da 3.099 di marzo 2019 alle attuali 3.113) e 2 per le attività di alloggio.

Fra i comparti in cui maggiormente stenta a ridecollare il numero delle imprese spicca, invece, quello manifatturiero (26 unità in meno in un trimestre che portano a 7.419 la consistenza complessiva del settore), affiancato da trasporti e magazzinaggio che, con 5 unità in meno nel secondo trimestre 2019, è sceso a 1.420 imprese. In calo anche le imprese agricole (5.966), per le quali il trimestre aprile-giugno ha registrato un saldo negativo tra nuove iscrizioni e cessazioni d’attività pari a 18 unità.

Sebbene positivo, il saldo del trimestre in esame non è comunque ascrivibile tra i più brillanti degli ultimi anni, restando ben lontano dal peggior dato del 2013 (solo 63 unità in più), ma anche al di sotto dei valori dell’ultimo decennio, con chiusure trimestrali largamente superiori alle 200 unità.

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