INDUSTRIALI: nuovo allarme dell’associazione industriali di Reggio Emilia sui rincari del prezzo del gas. A sottolineare le difficoltà per le imprese è, dopo la presidente Roberta Anceschi, Giulio Cocco, presidente di “Renergy”, consorzio di acquisto di energia elettrica, gas e telefonia fissa e mobile, promosso dall’Unindustria reggiana e costituito da aziende del territorio.
“Con il gas che vale oltre 3,5 euro al metro cubo per il prossimo inverno, più di 3 volte il prezzo che Arera ha stabilito per gli utenti domestici per il trimestre in corso, è evidente che la situazione è drammatica e, se non affrontata con decisione, non potrà che portare al fermo delle attività produttive energivore”, avvisa Cocco.
“Abbiamo già conclamati segnali di settori che prolungano la fermata estiva, altri addirittura rimandano la produzione all’inizio del prossimo anno impossibilitati a sostenere questi costi, con le richieste di ammortizzatori sociali destinate ad aumentare in modo significativo. Inoltre “la speculazione trova terreno fertile con le perduranti tensioni con la Russia”.
Le aziende del consorzio, riporta ancora Cocco, “segnalano quotidianamente l’impossibilità di proseguire l’attività senza creare danni ingenti ai propri bilanci. Come gruppo di acquisto lavoriamo per ottenere condizioni economiche migliorative, ma quando il mercato propone prezzi giudicati insostenibili, diventa una missione al limite dell’impossibile”.
Questo perché, viene spiegato, “il mercato libero dell’energia è nei fatti sospeso, i fornitori si sono ritirati spaventati dagli enormi rischi finanziari insiti nelle attuali forniture e si sta andando verso un inevitabile ritorno, speriamo temporaneo, ai prezzi amministrati”. Ultimo, ma non meno importante “è il fortissimo rischio di razionamento che potremo subire con l’avvicinarsi della stagione fredda”.
SINDACATO CISL: “grandissima preoccupazione e richiesta di convocazione del Tavolo reggiano per il lavoro”. Interviene la segretaria della Cisl Emilia Centrale, Rosamaria Papaleo sulle tematiche del giorno, dal caro energia col prezzo del gas che tocca i 318 euro/megavattora, al rincaro delle materie prime e dell’inflazione record..
“Il calo record della cassa integrazione, purtroppo, rischia di diventare un ricordo. Si paventa un autunno tra i più complessi che abbiamo mai dovuto affrontare. Reggio Emilia si caratterizza per la presenza di aziende energivore e che danno lavoro a migliaia di persone in settori strategici come la meccatronica, il food, il tessile, il biomedicale, la piastrella”, spiega la segretaria della Cisl.
“Auspichiamo una convocazione urgente del Tavolo reggiano per il lavoro, perché come Cisl ci rifiutiamo di ipotizzare che la soluzione a questi prezzi mai conosciuti di gas ed elettricità possa essere, come negli anni Settanta, il blocco della produzione”.
“Sappiamo sin da ora che ci stiamo trovando dinnanzi a richieste di cassa integrazione, allungamenti delle ferie, manutenzioni non programmate. Continuare a produrre in perdita, per calmierare i prezzi, significa da un lato tenere la clientela e soddisfare le commesse, dall’altro azzerare i profitti, tagliare sui costi e, anche, il lavoro. L’alternativa è regalare fette di mercato ai competitor esteri. Questa situazione – spiega Papaleo – rischia di costare più cara a Reggio Emilia, purtroppo, proprio per la sua naturale vocazione a produzioni per l’export. Rischiamo di subire danni enormi dal punto di vista produttivo che dei posti di lavoro”.
Preoccupa il tema delle famiglie. “Il caro delle materie prime dettato dalla ripresa, ma anche di strumenti espansivi come il 110%, ora ricade sulle famiglie aggravato dal calo energetico: almeno 800 euro in più di spesa energetica per ogni famiglia reggiana, già alle prese con una inflazione sconosciuta alle giovani generazioni. Prezzi all’insù, oltre che per le bollette, per beni di prima necessità, anche per libri scolatici (+7%) e carburanti. Una stangata perfetta”.
“Sia dal livello nazionale a quello provinciale riteniamo necessario pertanto intervenire subito, con nuove misure in aiuto a imprese lavoratori e pensionati, con la proroga del taglio delle accise sui carburanti ricorrendo alla tassazione degli extraprofitti e, se necessario, anche ad uno scostamento di bilancio. Come Cisl insistiamo anche in un provvedimento che consenta l’acquisto in esenzione iva sui beni di largo consumo”.