Grasselli, la leggenda del santo libertino

Andrea Canova intervista Pier Francesco Grasselli.

Queste interviste non sono legate alla novità del momento ma, piuttosto, sono interviste che intendono far conoscere qualcuno a qualcun altro, come se due sconosciuti si incontrassero per la prima volta, ed ognuno con il proprio stile, i propri silenzi, le proprie allusioni e tattiche.
Per tale motivo, e non solo, l’intervistato ha la più assoluta libertà di dire o non dire ciò che vuole.
Nessuno farà dire all’intervistato ciò che lo stesso non ha detto. Tanto è vero che si tratta di interviste scritte dall’intervistato, dunque non orali, per ovviare al brutto costume italiano di “modificare” il detto dell’intervistato, a volte con scopi non ben chiari, o fin troppo.

I libri di Pier Francesco Grasselli rappresentano per le donne quello che il piffero di Hamelin ha rappresentato per i topolini

Chi è Pier Francesco Grasselli?
Un uomo. Uno scrittore. Un eterno ragazzo. Il Matto dei Tarocchi, a volte. Un maniaco, un santo. Un tipo avventuroso, ribelle… e conservatore. Talvolta un bacchettone. Moralista, ma anticonformista. Uno che nella vita si concentra sulle poche cose per le quali ha passione… battendo la fiacca in tutto il resto. Un tempo era un tipo molto mondano, poi è stato molto orso, adesso è una via di mezzo, vita sociale con moderazione. Uno che dice quello che pensa, soprattutto. Anche quando non dovrebbe.

Che tipo di formazione hai? Studi, letture, mentori.
Terminato il liceo classico, ho cambiato tre università senza aprire il libro. Dopo un paio di anni sabbatici, ho cominciato a lavorare per quotidiani e magazine locali… e uno nazionale: SuperWheels, la rivista di motociclismo dove pubblicavo i racconti dei miei viaggi in motocicletta in giro per l’Europa, a puntate, illustrati da Riccardo Passoli, che in seguito avrebbe illustrato per intero “La Ricerca di Sé stessi”. La verità è che mi sono formato prevalentemente da solo, da autodidatta e, per così dire, per vocazione – anche se devo molto ai professori del Liceo Classico Ariosto, che mi hanno aiutato a mettere a fuoco quella vocazione; ricordo che Giorgio Vioni, il mio professore di italiano, nei temi mi consentiva di essere me stesso e di scrivere tutto quello che mi passava per la capoccia. Alla filosofia mi sono dedicato in modo autonomo, dopo aver ricevuto anche in questo campo una formazione preliminare al Liceo con il professor Ettore Borghi. Dopodiché ho virato sulla metafisica, sugli insegnamenti dei maestri spirituali e sui principi dell’esoterismo, a proposito dei quali ho scritto vari libri – l’ultimo dei quali è “Le Chiavi del Sapere”, uscito all’inizio del 2022 con il Gruppo Macro.
Mentori ne ho avuti tanti. Ci sono stati ovviamente gli scrittori che ho letto, che mi hanno insegnato molte cose attraverso i loro libri – ne ho parlato nella “Ricerca di Sé stessi”. (Con l’accento, sì. È corretto). Poi ci sono stati mentori in carne ed ossa, a partire dal direttore di uno dei quotidiani per cui ho lavorato, Pierluigi Ghiggini, per continuare con Rolly Marchi, che conobbi a Cortina, e con Milena Milani, che fu anche così gentile da scrivere la postfazione alla mia prima raccolta di poesie. Ci fu lo scrittore Giuseppe Caliceti e perfino, una volta, Massimo Canalini, lo storico editor di “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”, che mi notò ai tempi di Ricercare, manifestazione letteraria di rilevanza nazionale che adoravo, al Teatro Valli, nella Sala degli Specchi. Canalini andai a trovarlo a Cesena convinto che intendesse far pubblicare i miei lavori, lui cominciò a sfogliarli e a correggerli con una biro rossa, a farmi tutta una serie di osservazioni sullo stile e sui contenuti, dicendomi che erano da riscrivere. Rimasi deluso, ma imparai tanto.

Come S.Agostino di Ippona: dopo qualche decennio da birichino nei locali fru fru o fri fri (scegliete voi), il nostro ha intrapreso una lunga peregrinazione in primis spirituale, che l’ha portato ad essere il primo esoterista erotico dell’era contemporanea. Qui ad impetrare grazie mariana (a quanto pare negata) in quel di Medjugorje

Sei un maschilista?
Non direi, visto che le donne hanno una parte così rilevante nella mia vita e nei miei scritti. Come dice Tyler Durden: “Siamo una generazione di uomini cresciuti dalle donne”, quindi “sono uno sfegatato femminista semmai” – questa è una citazione da “I Maschilisti”, il mio ultimo romanzo, by the way. Credo però che oggi si tenda ad abusare della parola “maschilista”, e il titolo del mio ultimo romanzo vuole appunto sottolineare questo fatto in modo provocatorio.
Esistono un maschilismo e un femminismo sano, che non si fanno la guerra ma semplicemente sottolineano le differenze strutturali fisiche e psicologiche tra i sessi, senza prevaricazioni di sorta. Un approccio di questo genere significa comprendere la natura maschile e quella femminile più in profondità di quanto non lo faccia lo sguardo superficiale così diffuso nella nostra epoca, che considera uomini e donne intercambiabili e parimenti adatti a tutte le funzioni, a tutte le mansioni.

“All’inferno ci vado in Porsche” è stato il tuo primo romanzo di successo, tuttavia l’Inferno è grande, pieno di anfratti, grotte e gole. Gli altri romanzi, i libri di poesia, quelli di mistica, non credi che siano delle esplorazioni dell’Inferno dove stai correndo con la Porsche?

Mi dispiace deluderti. Non ho una Porsche, ma un’Alfa Romeo. Ho letto e scritto di molti argomenti, certo. Mi piace pensare di essere una persona completa. Non di solo pane vive l’uomo, né di solo spirito. Devono esserci entrambi. Nei miei libri ho dedicato tante energie sia agli aspetti superiori che a quelli inferiori dell’umano, ammesso che si possa stilare una graduatoria. Dalle stelle alle stalle e ritorno, una marea di volte. Dalla Ricerca di Sé stessi alla pornografia della trilogia maledetta, dei Maschilisti e di quel che seguirà – tremate!
Ho esplorato molti inferni, recentemente in poesia ho esplorato l’inferno dell’amore infranto con Poesie d’amore a una stronza. Nella trilogia maledetta, mi sono calato in quell’inferno che consiste della terrificante superficialità in cui sono immersi i giovani, oggi più che mai. E la Ricerca di Sé stessi è stata il mio personale tentativo di togliermi da quel pantano – e potrebbe essere utile anche ad altri. Come dico sempre, le Risposte ci sono, ma bisogna farsi il mazzo per trovarle – riflettere e studiare.

A Grasselli, beato lui, non servono certo gli occhiali da sole e nemmeno da vista per avere più carisma e sintomatico mistero

Il tuo ultimo romanzo contiene varie punzecchiature alla LGBT e alla moda del “gener fluid”, perché?

Credo che la società attuale stia rischiando grosso, su molti fronti, a causa della sua superficialità, del suo pressapochismo (sempre mascherato da rispetto ed egualitarismo culturale progressista) e dell’ignoranza che ne deriva. Ti faccio un esempio. Come sai sono ancora scapolo, mi piacciono le donne, non ho figli ma sono lo zio orgogliosissimo di una bambina di cinque anni. Qualche settimana fa la mia nipotina è stata al cinema per la prima volta, a vedere Lightyear – La vera storia di Buzz, spin-off di Toy Story, quindi un film per bambini, insieme ai suoi genitori. A un certo punto del cartone animato si vedono due ragazze che stanno insieme e si baciano, e hanno persino un bambino. Nel momento della loro comparsa, e di quella del figlioletto che le due hanno in comune, la mia nipotina, forse sentendosi un pochino confusa, ha posto qualche domanda ai suoi genitori. Ora io mi chiedo: è possibile parlare di cose del genere a una bambina di cinque anni? È possibile farlo senza confonderla, senza influenzarla? Teniamo a mente che a quell’età i bambini sono come delle spugne: assorbono qualunque informazione, interiorizzandola molto rapidamente. Teniamo presente che le esperienze fisiche e psichiche che facciamo in tenera età vanno a influenzare la nostra sessualità, le nostre inclinazioni, l’orientamento della nostra attrazione. Giacché a quell’età non si dispone di un quadro esaustivo del contesto culturale e sociale in cui si è inseriti, è facile fraintendere le informazioni che si ricevono dal mondo esterno, comprenderle solo in parte e interiorizzarle distorte perché non si dispone degli strumenti che consentirebbero di elaborarle correttamente, obiettivamente, sullo sfondo della società attuale.

Da qui ebbe tutto inizio…

Ecco perché ritengo che inserire in un cartone animato per bambini contenuti del genere “LGBT” non sia una buona idea. Così facendo infatti non si educa al rispetto e alla tolleranza della diversità, – non ce n’è nemmeno bisogno, a quell’età, perché i bambini sono naturalmente aperti e rispettosi – ma piuttosto si confondono le menti acerbe e in via di formazione, talvolta influenzandole. Infatti la sessualità non è un mero fatto fisiologico relativo all’organismo e agli ormoni, al contrario essa si forma di pari passo con la psiche, di cui è imbevuta e da cui è costantemente condizionata. Ogni immagine, ogni stimolo fornito ai bambini, specialmente se è inerente alla sfera sessuale, contribuisce nel decretare la direzione che prenderà la loro sessualità. Potrei fare degli esempi su come certi episodi della mia infanzia, vissuti quando i primissimi impulsi sessuali si risvegliavano in me, abbiano in seguito definito quelli che poi sarebbero diventati i miei gusti, le mie inclinazioni e le mie debolezze in fatto di attrazione sessuale. In altre parole, la sessualità possiede una componente psichica, oltre che una componente fisiologica, e la componente psichica si forma proprio a quell’età, quindi credo che assorbire determinate immagini a quattro o cinque o sei anni possa innescare un certo immaginario, o perlomeno indirizzarlo a certe fantasie, e che quelle fantasie possano concorrere a formare la componente psichica della sessualità del futuro essere umano adulto, ovviamente combinate con gli impulsi fisiologici. Oggi è opinione comune che ogni orientamento sessuale sia ugualmente naturale, oltre che ugualmente lecito, ma questa prospettiva non può che essere il risultato di un pensiero molto superficiale. La natura, ci piaccia o no, promuove l’attrazione tra uomo e donna come veicolo di procreazione. Le interferenze culturali possono però sviare la sessualità “naturale” in maniera più o meno pronunciata – e lo fanno attraverso la componente psicologica della sessualità stessa. Oggi più che mai, secondo me, l’omosessualità è più culturale che fisiologica. Culturale e psicologica. È opportuno tenerlo presente in un mondo dove il relativismo ha preso pericolosamente piede in ogni ambito.

Qual è il tuo più grande sogno?

Comprare un’isola ai Caraibi. Ancora un paio di libri e ce la faccio.

Grasselli, che resta un grande amatore, nega giustamente ed inequivocabilmente che quel gran pezzo in verde dell’Ubalda (alla sua sinistra, a destra per chi guarda), sia stata anche per un breve lasso di tempo, la sua ragazza

Qual è la tua più grande paura?

Temo l’altezza e l’esposizione al vuoto. Forse nella vita precedente qualcuno mi ha fatto fuori spingendomi in un dirupo.

Che cosa vorresti lasciare dopo la tua morte?

Alla morte non ci penso, tranne che per ricordarmi che sono vivo. Mi accontenterei di aver fatto divertire i miei lettori, di averli fatti ridere, e magari di aver dato loro qualche buon consiglio. A volte succede che qualcuno mi scriva per ringraziarmi per qualche cosa che ho scritto e pubblicato, in cui si è ritrovato o attraverso la quale ha potuto scoprire qualcosa di sé stesso. È una bella sensazione. In particolare, mi è capitato di recente per il principio che ho messo a fuoco nel saggio Le Chiavi del Sapere, inerente al rapporto tra spirito e materia (secondo l’esoterismo universale, la materia fisica densa di cui sono composti i nostri corpi e il mondo che ci circonda è una cristallizzazione dello “spirito”, cioè del nostro mondo interiore), applicandolo in particolare ai campi della fisiognomica e della medicina psicosomatica. Credo che la conoscenza di questo principio sia fondamentale per comprendere noi stessi e il mondo che ci circonda. Troppi sono gli interrogativi senza risposta nella nostra epoca materialistica, cominciamo a dare qualche spiegazione! Questo sì, è quello che vorrei lasciare un giorno, perché no?

Biografia di PFG

I compagni di classe Carlo Baja Guarienti, storico e musicista e Francesco Lenzini, architetto storyteller, hanno avuto un ruolo imprescindibile nella formazione umana e culturale del Grasselli

Pier Francesco Grasselli è l’autore della scandalosa trilogia «maledetta» composta dai romanzi “L’ultimo Cuba Libre” (Mursia, 2006), “All’inferno ci vado in Porsche” (Mursia, 2007) e “Vivere da morire” (Mursia 2010), dei romanzi “Ho scaricato Miss Italia”(Mursia, 2008), “Fanculo amore” (Mursia 2009), “Tromba Daria” e “Le nuove avventure di Sinbad il marinaio” (Independently published, 2019, 2020), delle raccolte di poesie “Sempre meglio che lavorare – Donne, solitudini e cocktail (Poesie 1998-2018)” (Thedotcompany Editore, 2018) e “Poesie d’amore a una stronza” (Edizioni Il Foglio, 2022), dell’opera illustrata, in cinque volumi, “La Ricerca di Sé stessi” e della raccolta di racconti “Uno scrittore all’inferno… e altre avventure di Raimondo Spallanzani” (Independently published, 2019), dei romanzi illustrati “Don Giovanni all’inferno” e “Le nuove avventure di don Giovanni” (Porto Seguro Editore, 2021), del romanzo iniziatico “Leonardo cuoco” (Edizioni OM, 2021), del romanzo breve “La musa” (Edizioni Pendragon 2021) e del saggio “Le Chiavi del Sapere” (Gruppo Macro, 2022). Nel luglio di quest’anno è uscito per Mursia Editore il romanzo “I Maschilisti. Autobiografia erotica”. Segnalate dalla critica come «Romanzi cattivi» (Panorama) e «Ritratto di una generazione» (Libero), le prime opere di Pier Francesco Grasselli si sono imposte per l’originalità dello stile narrativo e la durezza delle vicende che raccontano.

website: www.pierfrancescograsselli.com
Instagram: https://www.instagram.com/pierfrancescograsselli/?hl=it
Facebook: https://www.facebook.com/pier.grasselli

Fan incallite leggerebbero del Grasselli anche l’albero genealogico

Opere
1) “L’ultimo Cuba Libre” (Mursia, 2006),
2) “All’inferno ci vado in Porsche” (Mursia, 2007)
3) “Ho scaricato Miss Italia” (Mursia, 2008)
4) “Fanculo amore” (Mursia 2009)
5) “Vivere da morire” (Mursia 2010)
6) “La Ricerca di Sé stessi” (5 volumi) (Amazon 2018-2020)
I) “La Ricerca di Sé stessi” Libro primo “In guerra col mondo” Tomo primo
II) La Ricerca di Sé stessi” Libro primo “In guerra col mondo” Tomo secondo
III) La Ricerca di Sé stessi” Libro secondo “Seduzioni metropolitane”
IV) La Ricerca di Sé stessi” Libro terzo “L’esperienza della crisalide” Tomo primo
V) La Ricerca di Sé stessi” Libro terzo “L’esperienza della crisalide” Tomo secondo
7) “Sempre meglio che lavorare – Donne, solitudini e cocktail (Poesie 1998-2018)” (thedotcompany editore, 2018),
8) “Uno scrittore all’inferno” (Amazon, 2019)
9) “Bastardi” (ebook) (Amazon 2019)
10) “Tromba Daria” (Amazon, 2019)
11) “Le nuove avventure di Sinbad il marinaio” (Amazon 2020)
12) “Olimpia nel mondo di Pop e altre favole” (Amazon 2020)
13) “Don Giovanni all’inferno” (Porto Seguro, 2020)
14) “Le nuove avventure di don Giovanni (Porto Seguro, 2020)
15) “La musa” (Pendragon, collana Glam, marzo 2021)
16) “Leonardo cuoco” (Edizioni OM, marzo 2021)
17) “Le Chiavi del Sapere, Come lo spirito plasma la materia” (Gruppo Macro, gennaio 2022)
18) “Poesie d’amore a una stronza” (Edizioni Il Foglio Letterario, maggio 2022)
19) “I Maschilisti, Autobiografia erotica” (Mursia Editore, luglio 2022)

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