Questo è il patto del Qua qua: altri 4 accordi coi cittadini. L’assessore De Franco gongola

Il Patto del Qua qua (assente Romina Power)

In Sala del Tricolore, alla presenza dell’assessore alla Partecipazione Lanfranco De Franco sono stati sottoscritti quattro nuovi Accordi di cittadinanza tra Comune, associazioni, cooperative sociali, parrocchie, scuole e singoli cittadini, relativi al filone tematico di “Spazi e reti di Comunità”. Un filone di lavoro trasversale a tutti gli ambiti territoriali e finalizzato a dare vita a progetti, attività, iniziative e servizi di prossimità, dedicati ai diversi target di residenti nei quartieri della città, a partire da quelli più fragili. In particolare i quattro nuovi accordi riguardano i territori degli ambiti C (Codemondo, San Bartolomeo, Rivalta, Coviolo, Canali, Fogliano), D (Baragalla, Buon Pastore, San Pellegrino, Crocetta, Migliolungo, Belvedere, Rosta Nuova, Strada Alta, Pappagnocca, Buco del Signore), F (Masone, Roncadella, Castellazzo, Marmirolo, Gavasseto, Sabbione, Bagno, Corticella) e G (Mancasale, Sesso, Massenzatico, Pratofontana, Gavassa), con oltre 90 cittadini e rappresentanti di associazioni che si sono impegnati a realizzare e co-gestire progetti per il proprio territorio.

Le firme seguono la prima tornata di accordi sottoscritta sempre in Sala del Tricolore lo scorso 30 novembre, completando così la copertura dell’intero territorio cittadino.

“Con la firma di questi nuovi quattro Accordi – dice l’assessore comunale a Partecipazione e quartieri Lanfranco De Franco – diamo il via ad altre decine di progetti di spazi e reti di comunità che riguardano le relazioni di prossimità nei quartieri, la capacità di fare rete per il bene comune tra istituzioni, associazioni, realtà territoriali e singoli cittadini La pandemia ci consegna una forte richiesta di ritorno alla socialità e ai rapporti di vicinato, con alcune istanze trasversali a tutti i progetti come la sostenibilità, la cultura, il dialogo intergenerazionale e interculturale. Scegliere di portare avanti dei progetti collaborativi, in cui tutti coloro che siedono al tavolo di lavoro sono chiamati a dare un contributo attivo, richiede più tempo ed energie rispetto a forme tradizionali come i bandi. Ma crediamo che sia una fatica ben spesa perché permette di far nascere progetti maggiormente calati sulla realtà dei singoli quartieri e delle sfide che vogliamo affrontare. In più per noi è fondamentale la creazione delle reti tra soggetti, dello scambio reciproco di competenze, che spesso trovano poi strade autonome di collaborazione anche al di là dei progetti comunali. Grazie dunque a tutte le persone che hanno accettato la nostra proposta, sono state nel lungo percorso di confronto sui progetti e sono arrivati firmare gli accordi, sempre accompagnati dal lavoro fondamentale degli architetti di quartiere. Reggio si conferma città delle persone, della collaborazione e della cooperazione per il bene comune”.

Sono in tutto 27 i progetti presentati nei quattro nuovi Accordi, dall’inclusione dei cittadini stranieri alla sperimentazione di usi collaborativi per gli spazi pubblici e le sale civiche, fino ad attività di doposcuola per bambini e ragazzi, inclusione sociale, aggregazione e tutela dell’ambiente. In tutti i casi, si tratta di progetti che partono dalle relazioni di prossimità nei quartieri e dalla capacità di fare rete per il bene comune tra istituzioni, associazioni, realtà territoriali e singoli cittadini, con alcune istanze trasversali a tutti i progetti come la sostenibilità, la cultura, il dialogo intergenerazionale e interculturale. L’obiettivo è disegnare soluzioni per servizi di prossimità territoriale capaci di rispondere ai bisogni di cura, inclusione e socializzazione emersi dalla fase di ascolto condotta nei mesi scorsi attraverso diverse modalità e strumenti.

In particolare, nell’ambito D i progetti si incentreranno sulla memoria e l’identità dei quartieri attraverso la loro storia e la valorizzazione condivisa dei saperi, nonché sul tema dell’integrazione, anche tra generazioni diverse, grazie al coinvolgimento della Rete Diritto di Parola. La promozione di attività e occasioni d’incontro intergenerazionale e interculturale saranno al centro anche dei progetti dell’ambito G, con azioni volte a rendere i giovani fruitori e parte attiva della vita di comunità attraverso iniziative condivise e azioni volte a riscoprire e valorizzare la storia dei luoghi attraverso i ricordi e la memoria di chi l’ha vissuta.

Nell’ambito C si lavorerà sulla progettazione di servizi di prossimità e su proposte culturali e di valorizzazione ambientale e paesaggistica: tra i progetti in quest’ultimo ambito è presente una importante infrastruttura di mobilità ma anche di socialità e di produzione agricola, la Strada della Biodiversità, su cui insisteranno alcuni dei momenti che saranno organizzati all’interno del calendario culturale, valorizzandone ulteriormente le caratteristiche e le peculiarità, non solo per le frazioni vicine. Un altro tema centrale sarà quello degli spazi di incontro, con la valorizzazione di luoghi dedicati alla socialità: in quest’ottica rientra l’apertura di un nuovo spazio civico a Canali e la valorizzazione della sala civica di Rivalta con servizi per la comunità e nuove attività destinate ai residenti della frazione.

Valorizzazione degli spazi e potenziamento della rete delle realtà attive sono infine anche i temi al centro dei progetti dell’ambito F, per un migliore coordinamento e ideazione delle proposte e una caratterizzazione dei luoghi in base alle competenze, proponendo attività e iniziative diffuse che tocchino tutte le frazioni interessate. Un focus particolare sarà dedicato ai giovani, con azioni collettive finalizzate a un loro coinvolgimento attivo, attraverso progetti diffusi nelle frazioni su sport, cultura, musica, storia locale, conoscenza del territorio.

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