A sessant’anni dall’avvio della gestione di Nino Nasi della Libreria del Teatro si pone un punto fermo sul contributo che questa presenza ha offerto alla cultura e al prestigio di Reggio Emilia, allargandone i confini a tematiche, sensibilità e spinte rivoluzionarie che hanno investito un’epoca e che ancora riguardano la nostra contemporaneità. Tedeschi, dedicando brevi cenni al ruolo che ebbe la libreria nella precedente gestione di Nino Prandi e Arturo Nironi (cioè negli anni che vanno dal 1926 al 1960), effettua un avventuroso percorso ricostruttivo con immagini, testimonianze, documenti, coinvolgendo nella sua ricerca nomi noti e meno noti della città che hanno frequentato e sono in debito verso la libreria, in un abbecedario che si snoda tra suggestioni letterarie riportando l’attenzione al valore delle piccole metrature e dell’attività indipendente come fautrici di rinnovati dialoghi e ricerche oltre stereotipi o massive forme di conoscenza. Il volume accoglie scritti di Massimo Zamboni, Camillo Galaverni, Nicola Fangareggi, Ivanna Rossi, Arturo Bertoldi, Giuseppe Caliceti e di tanti altri, offrendo un caleidoscopio di sensazioni e di ricordi che risarciscono la memoria di Nino Nasi e costituiscono l’occasione per promuovere un’efficace tutela e valorizzazione dell’unica libreria storica di Reggio Emilia. Il libro accoglie anche citazioni e immagini sulle frequentazioni della libreria da parte di Corrado Costa e di Pier Vittorio Tondelli. La prefazione è di Massimiliano Panarari, che individua gli aspetti singolari della ricerca, attribuendo alla presenza della Libreria del Teatro il merito di essere “un piccolo ma prezioso antidoto all’egemonia sottoculturale e allo strapotere acquisito dal capitalismo delle piattaforme”. L’opera è corredata di numerose fotografie (dell’autore e di Elisa Pellacani, che firma la copertina) che consentono al lettore di addentrarsi tra libri e scaffalature, appropriandosi del particolare effetto che il luogo detiene e proponendosi come riflessione sull’importanza che un luogo può rappresentare in un contesto sociale.