Nel primo trimestre 2023 prosegue il momento positivo dell’economia reggiana, sia pure con alcuni segnali di rallentamento. È quanto emerge dall’ultima indagine congiunturale del Centro Studi di Unindustria Reggio Emilia. L’aumento del +2,2% della produzione manifatturiera allontana i timori di recessione alimentati dall’inflazione e dal clima di instabilità internazionale. Hanno contribuito al miglioramento del quadro complessivo il calo del prezzo dell’energia che favorisce la riduzione dell’inflazione e l’attenuarsi delle difficoltà legate all’approvvigionamento di materie prime e di beni intermedi.
Stazionaria l’attività commerciale complessiva del primo trimestre 2023: le vendite hanno registrato un +7,3% rispetto allo stesso periodo del 2022, con una dinamica più debole sul mercato interno (3,3%) e un aumento sul mercato estero (+8,2%). Nella media del trimestre gennaio-marzo i livelli occupazionali sono cresciuti dell’1,2% e la cassa integrazione è diminuita. Se da un lato si sono ridotte le criticità legate all’insufficienza di domanda e ai vincoli finanziari, dall’altro è aumentata la difficoltà di reperimento di nuovi addetti, come emerge dall’ultimo rapporto della Camera di Commercio sui dati Excelsior.
Nonostante i numerosi fattori di incertezza, le attese su produzione e vendite per il trimestre aprile-giugno sembrano orientate alla stabilità sia sull’interno, sia sull’estero. La quota di imprese che prevede un incremento della produzione nel breve periodo si attesta attorno al 29%, a fronte di un 18% che ne prevede un calo e il rimanente 53% una stabilità.