Caso libri scolastici a Calenzano: Stella Targetti difende Alessio Biagioli

«Fornire i libri alla scuola dell'obbligo non è una prerogativa dei Comuni. E' uno dei tanti servizi che lo Stato non garantisce più, avendo eliminato i fondi destinati a questo. Visti i continui vincoli che il governo centrale impone ai Comuni, per far quadrare il bilancio ci siamo visti costretti a scegliere tra tagliare i servizi comunali, come il trasporto scolastico, la mensa o il pre-scuola, e adeguare la fornitura di libri di testo per le elementari ad un criterio che usiamo per ogni nostro servizio: il reddito Isee», aveva spiegato in una nota di martedì 20 settembre il sindaco di Calenzano, Alessio Biagioli. Il primo cittadino del Comune dell’hinterland fiorentino aveva quindi spiegato, sempre nella sua nota, che quella dell’amministrazione comunale è stata una «scelta di equità» per lasciare invariata la qualità dei servizi scolastici. Ieri il sindaco è tornato sulla vicenda, ribadendo che la decisione del Comune di far pagare i libri di testo per la scuola primaria alle famiglie con reddito superiore a 16.000 euro è stata una scelta dura, ma obbligata: «All’inizio di giugno, prima della fine della scuola, abbiamo mandato un’informativa a tutte le famiglie e ne abbiamo poi parlato nel corso delle riunioni con i comitati genitori, ai quali abbiamo avuto modo di spiegare le motivazioni della scelta e la nostra disponibilità a trovare una soluzione, che non può essere quella di continuare a tappare le enormi falle che il Governo continua ad aprire togliendo finanziamenti a settori strategici per il nostro futuro». Sulla questione, ha concluso Biagioli, si è montato un vero e proprio “caso Calenzano” senza conoscere l’effettiva qualità dei servizi scolastici che il Comune continua a garantire agli alunni delle scuole elementari, fra i quali spiccano le tariffe di trasporti e mensa, che sono fra le più basse della provincia di Firenze. Ed in difesa del primo cittadino calenzanese è intervenuta, ieri, la vicepresidente della Regione Toscana, Stella Targetti. «Mi rendo conto delle difficoltà che qualche famiglia dovrà ulteriormente sopportare, ma sono anche certa che il sindaco di Calenzano, se avesse potuto, avrebbe fatto volentieri a meno di prendere quella decisione», ha dichiarato la Targetti, che oltre ad essere vicepresidente della è anche assessore regionale all’Istruzione. La sua, ha specificato, «è una valutazione di taglio politico, non certo giuridico», ma a suo modo di vedere Biagioli ha comunque rispettato il principio secondo il quale chi ha maggiori redditi deve contribuire in misura maggiore alle spese della comunità, mentre coloro che hanno meno possibilità possono continuare a ricevere i libri di testo gratuiti per i loro figli. Comunque sia, per dirimere la spinosa questione, l’assessore all’Istruzione ha chiesto all’Avvocatura regionale di approfondire la questione, valutandola alla luce dell’articolo 34 della Costituzione, che prescrive che l’istruzione inferiore debba essere obbligatoria e gratuita per almeno 8 anni.

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