Sgominata rete internazionale di pedofili: 112 gli indagati

Ventotto paesi interessati, 112 persone indagate, 10 finite in  manette, oltre 700 quelle coinvolte. Sono solo alcuni dei dati che  emergono dall' «operazione Nanny» che in queste ore sta sgominando una  fitta rete di pedofilia on line.
Partito dalla Procura di Firenze ed  Eurojust, con la collaborazione della Procura di Siracusa e l'ausilio di  Europol e Interpol, il blitz sta disarticolando una estesa comunità di pedofili che si avvaleva delle rete, e in particolar modo di quattro social network con server negli Usa, per sfruttare sessualmente i  bambini e diffondere e scambiare materiali pedopornografici (video e  foto), molti dei quali aritigianalmente prodotti.
Le persone coinvolte.  Sono dunque 112 i soggetti (tutti di sesso maschile) denunciati per  associazione per delinquere finalizzata alla produzione e diffusione di  materiale pedopornografico. Altri 10 sono stati invece tratti in arresto  in Italia, Usa, Francia e Portogallo.
Nel nostro paese sono in tutto  14 le persone indagate, tra cui il promotore di questo sodalizio  criminale, un 52enne pensionato milanese attualmente rinchiuso nel  carcere di San Vittore. Nelle abitazioni di questi individui, situate in  Lombardia, Toscana, Lazio, Veneto, Valle d'Aosta, Friuli, Sicilia e  Puglia, sono attualmente in corso perquisizioni della Guardia di Finanza  e dei Carabinieri disposte appunto dalla Procura di Firenze.
I  controlli effettuati negli apparteamenti dell'uomo milanese hanno già  portato a esito positivo. Gli agenti sono entrati nell'abitazione e  hanno trovato il computer acceso, potendo quindi immediatamente verificarne il contenuto. Nel pc sono stati scoperti migliai di file  pedopornografici, molti dei quali autoprodotti. Pare infatti che l'uomo,  notizia tuttavia ancora da verificare,  abbia sfruttato alcuni suoi  nipoti, provenienti dall'esterno, per fabbricare video e foto poi  condivise nella rete. Tra gli altri 14 indagati inItalia, risulterebbe  che almeno la metà di loro abbiano già confessato agli investigatori di  possedere nei propri computer materiale pedopornografico.
Altre  perquisizioni sono parallelemente in corso anche in Francia e  Portogallo, mentre sono già state eseguite in Belgio Texas, California,  Illinois, Washigton, Missouri, Virginia e Ohio. Molti degli indagati nei  paesi stranieri risultano essere recidivi per reati di pedofilia e per  sequestro di miniri, in particolar modo un cittadino francese che aveva  già scontato 10 anni di carcere per il rapimento e lo stupro di una  bambina di appena 7 anni.
Le fasi dell'indagine.  L'operazione Nanny è nata circa un anno fa a seguito di una serie di  dettagliate denunce del Telefono Arcobaleno. La Procura di Firenze  all'epoca dei fatti aveva individuato un soggetto in possesso di  materiale pedopornografico (L.M. di Calenzano), scoprendo che tali dati  erano condivisi a levello mondiale tramite la rete.
Da qui e'  scattata dunque una vasta operazione su scala internazionale grazie agli  investigatori del N.I.T (Nucleo Investigativo Telematico) di Sicurasa  in collaborazione con i colleghi statunitensi del Ncis coordinati dal  Procuratore di Firenze Giuseppe Quattrocchi e dal sostituto Vincenzo  Ferrigno.
La prima fase dell'indagine ha portato al congelamento dei  dati informatici presso il server statunitense (collocato a Dallas), e  successivamente oscurazione delle numerose comunità illegali che  servivano a reclutare nuovi adepti e a raccogliere ulteriore matriale  ille gale.
I dati raccolti negli Usa, e elaborati dagli specialisti  del Nit, hanno confermato la matrice italiana del sodalizio criminale,  oltre che a scovare una fittissimo scambio di migliaia di fotografie e centinaia di video tra oltre 700 persone sparse in tutto il pianeta.
La  seconda fase delle indagini sarà ora focalizzata sulle giovanissime  vittime e tutti gli sforzi saranno concentrati sul tentativo di  identificarle e di fornire loro protezione e cura.

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