Ventiseienne marocchino muore in una cella della Questura di Firenze

Nella serata di ieri, 24 febbraio, Rami Chaban, cittadino marocchino di 26 anni e senza fissa dimora, aveva trascorso alcune ore in compagnia di un suo connazionale e della sua compagna polacca nei pressi della ex Stazione Leopolda di Firenze. Il compagno della ragazza si era, ad un certo punto, allontanato. In sua assenza il ventiseienne marocchino aveva tentato di violentare la giovane ma, vistosi respinto, l’aveva derubata del cellulare. Una volta tornato il compagno della ragazza, questa gli aveva raccontato l’accaduto e ne era nata una colluttazione fra i due uomini. La polizia ferroviaria era quindi intervenuta per sedare la lite ed aveva arrestato il ventiseienne molestatore marocchino per rapina, lesioni aggravate e tentata violenza sessuale. In attesa di condurlo nel carcere fiorentino di Sollicciano, gli agenti avevano sistemato il giovane in una delle camere di sicurezza della Questura di Firenze. Intorno alle 11:30 della mattina di oggi, 25 febbraio, gli agenti che sorvegliavano la cella hanno chiamato il giovane, pensando che stesse dormendo. Purtroppo, però, il ventiseienne respirava a fatica e si è scoperto che stava molto male. I soccorsi del personale della Questura e del 118, chiamato immediatamente dopo la scoperta del malore, sono stati repentini ma inutili. Intorno a mezzogiorno, infatti, è stata dichiarata la morte del giovane marocchino. La causa della morte sembrerebbe essere stata un arresto cardio-circolatorio. I sanitari del 118 avrebbero escluso che il decesso possa essere stato dovuto a traumi causati dalla colluttazione con il connazionale della sera precedente. Viene escluso anche che il giovane abbia subito lesioni in Questura.

Foto: www.atinablog.it

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