Non è comune che un fotografo si trovi a suo agio sia quando punta l’obiettivo sugli interni di un museo, su un’architettura, una statua antica, sia quando scatta all’aria aperta, catturando frammenti di natura. Per Nicolò Orsi Battaglini è diventato un procedimento altamente professionale che dal di fuori appare spontaneo, e senza interventi correttivi. “Quel che cerco di fare è proprio non elaborare le immagini, cioè evitare la postproduzione, e quello che vedo e inquadro, provo a farlo risultare così com’è nella fase di stampa. Naturalmente parlo del lavoro fotografico mio personale, non del lavoro commissionato da altri”. Le 12 foto in mostra dal 25 febbraio nello spazio Agora/Z, cioè il book shop di Palazzo Strozzi, sono particolari della natura, riprodotti su una carta speciale e con colori decisi. “La carta che ho usato si chiama carta cotone, ed ha una consistenza soffice e tattile che rende le sfumature del colore più intense. Uno dei miei riferimenti può essere considerato Anselm Adams, più che altro per la sua presa di posizione nell’uso della macchina fotografica senza sofisticazioni. Un altro a cui guardo, stavolta per l’accento sul colore del paesaggio, è Franco Fontana”. Avendo la possibilità di mettere a confronto le immagini che Orsi Battaglini ha creato fotografando particolari di sculture e architetture, con questi “Fragmenta naturae” – come si intitola la mostra – risulta chiaramente che l’occhio che le ha inquadrate “vede” con un taglio del tutto originale, e ci suggerisce di guardare la realtà come noi non l’avevamo guardata prima.
Le pietre coperte d'acqua limpida su un fondale marino o lacustre, un elemento che affiora indistinto tra la vegetazione di un’insenatura, evocando misteriosi abitanti delle acque, un tappeto d’alghe argentate sotto il sole, uno scoglio ferroso striato di zolfo giallo; sono dettagli di forme da cui le fotografie astraggono la suggestione, lo stimolo a fantasticare, intorno a cui costruiscono la contrapposizione tra l’io della persona che le ha fatte e il mondo reale, e ne aumentano così la fascinazione. Di se stesso Orsi Battaglini dice: “Come fotografo specializzato in opere d’arte, architettura e paesaggio, sono soddisfatto del mio lavoro che mi ha permesso di collaborare con editori e studiosi di ogni parte del mondo”. Le sue foto, infatti, sono pubblicate su importanti libri e riviste di grande tiratura. “Mi sono deciso a mostrare il mio lavoro anche come opera indipendente dalla sua funzione di illustrazione, perché la fotografia ha acquisito rispetto e viene oggi considerata con un atteggiamento diverso”. Ad aprile vedremo altre sue opere fotografiche al Miart, a Milano, e a settembre Orsi Battaglini esporrà a Chelsea, New York.
Da sabato 25, Agora/Z, Palazzo Strozzi, orario 10-20