La prima volata parla toscano: Chicchi vince aspettando la consacrazione

Come nel 2011 Francesco Chicchi (nella foto RivieraOggi), velocista lucchese di Camaiore, ha conquistato la prima tappa del Tour de San Luis in Argentina, 189 chilometri da San Luis a Villa Mercedes, battendo nella sua specialità, la volata naturalmente, i padroni di casa, gli argentini Juan Josè Haedo e Maximiliano Richeze, e vestendo di conseguenza il simbolo della leadership della breve corsa a tappe argentina, la maglia arancione. Attenzione: non inganni il fatto che battere due argentini, quindi non certo la nazionalità più affine al pedale, sia di poco conto, perché entrambi, a differenza del toscano, vantano già successi di tappa nei grandi giri (Haedo ha vinto una tappa lo scorso anno alla Vuelta di Spagna, Richeze nel 2007 ben due al Giro d’Italia, tra cui la volata più prestigiosa, l’ultima sul traguardo di Milano in volata su un campione toscano doc, quel Paolo Bettini livornese di La California oggi commissario tecnico della Nazionale Italiana). Chicchi invece deve ancora togliersi lo sfizio di alzare le braccia al cielo in uno dei tre grandi giri. E sì che anni fa sembrava un predestinato, con un destino scritto nelle gambe e in quelle curiose casualità che ti strappano sempre un sorriso: ai Mondiali di Zolder del 2002, l’11 ottobre Chicchi vince la maglia iridata, in volata ovviamente, nella gara degli Under 23; due giorni dopo, il 13, Mario Cipollini vince il titolo mondiale per professionisti, in volata (e come sennò…). Mario Cipollini, di Lucca… Sembrava un destino scritto per l’appunto, ma poi non è andata così. Nonostante ogni anno dagli addetti ai lavori veniva dato, a ragione, come la possibile sorpresa delle volate, nonostante ogni anno da lui ci si attendesse l’esplosione definitiva, risultati altisonanti non sono mai arrivati. Sono arrivate però diverse primavere, fino alla soglia dei 32 anni (li compie il 27 novembre). E alla soglia dei 32 anni, con un titolo mondiale giovanile in bacheca, l’onore di aver potuto militare in alcune delle più grandi squadre della sua epoca (Fassa Bortolo, Quick Step, Liquigas, fino alla squadra di oggi, la Quick Step/Omega Pharma) e una sfilza di successi di medio-basso livello in Italia ed Europa, oltre che nel circuito intercontinentale (oltre che in Argentina ha colto vittorie in Australia, Qatar e Stati Uniti, in California e nel Missouri) è lecito davvero attendersi il salto. Dopo tutto Cipollini, quando in Belgio vinse la maglia iridata, aveva 35 anni, quindi Francesco il tempo c’è…

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