Lucca, al via la riqualificazione della riserva Sibolla

Questa mattina (16 gennaio) a Palazzo Ducale il presidente della Provincia di Lucca Stefano Baccelli, insieme al sindaco di Altopascio Maurizio Marchetti e al dirigente del Servizio tecnico, pianificazione territoriale e mobilità, risorse naturali e politiche energetiche della Provincia Francesca Lazzari, ha presentato alla stampa il progetto di valorizzazione e restauro ambientale che riguarda l'area del Sibolla, vero e proprio tesoro naturalistico del territorio della provincia di Lucca. La riserva naturale provinciale del “Lago di Sibolla”, nella conca compresa tra i colli di Montecarlo e le colline delle Cerbaie, tra i paduli di Fucecchio e di Bientina, è un ambiente unico a livello nazionale ed  europeo per le sue caratteristiche ecologiche e biogeografiche, riconosciuto anche come sito di interesse comunitario (Sic) per la sua specificità floristica, per le sue caratteristiche ecologiche e biogeografiche. E' un piccolo e preziosissimo “museo vivente” della vegetazione palustre, da conservare e tutelare, e che la Provincia di Lucca, in accordo con il Comune di Altopascio, vuole trasformare anche in opportunità di sviluppo e crescita per l'intera area.

I lavori di riqualificazione
I lavori richiedono un investimento di 600mila euro di cui 450 mila provenienti da un finanziamento regionale su fondi POR CREO e i restanti 150 mila messi a disposizione dalla Provincia di Lucca e il Comune di Altopascio con fondi propri. L'obiettivo è la valorizzazione e la fruizione controllata della riserva naturale provinciale del Sibolla grazie alla creazione di percorsi visita e allo spostamento dell’accesso in un’area di minor pregio ambientale in modo da ridurre il disturbo sulle aree più delicate della riserva.
Per realizzare il progetto, l’amministrazione provinciale ha acquisito alcune proprietà ed ha stipulato comodati d’uso con i proprietari. I lavori inizieranno entro il mese di gennaio per concludersi a dicembre. La ditta che si è aggiudicata la gara è la Guidi Gino. L’intervento nel suo complesso si ispira ai principi dell’architettura sostenibile con interventi che prevedono l’impiego di tecniche di ingegneria naturalistica e impiego di materiali naturali compatibili con il contesto naturalistico di riferimento.
Nuovo accesso da via Sandroni: il nuovo accesso alla Riserva si affaccerà lungo via Sandroni, dove si prevede la realizzazione di un Centro visitatori pensato come punto di prima accoglienza e informazioni, esposizione di libri e di materiale informativo, un punto di appoggio per attività quali  la vigilanza, il monitoraggio degli indicatori ambientali, il noleggio di biciclette, nonché nodo di partenza delle visite guidate. Il centro, che sarà reso agibile entro il mese di giugno, potrà svolgere una funzione di promozione e indirizzo anche a vantaggio degli altri centri di possibile interesse come le aree protette vicine.
Il centro consiste in un edificio in legno, appoggiato al piano di campagna, costruito impiegando una tecnologia altamente ecologica e ricercando soluzioni di inserimento nel contesto naturalistico di minimo impatto. Si tratta di un fabbricato a pianta rettangolare, con atrio laterale con struttura portante in legno, pareti perimetrali in legno composto e facciata esterna formata da pannelli di doghe di larice naturale, progettato per permettere l’eventuale successiva aggiunta di un altro corpo di fabbrica, di dimensioni uguali all’esistente, per la realizzazione di uno spazio più strettamente espositivo.
Parcheggio: vicino al Centro visitatori verrà realizzata una piccola area a parcheggio, dimensionata per circa 20 autovetture e 1 autobus. La superficie carrabile sarà realizzata con sistema a prato-carrabile, con specie idonee al ciclo stagionale naturale tali da non richiedere irrigazioni. Gli alberi esistenti saranno conservati, mentre si potrà provvedere a piantumarne altri se utili a migliorare la schermatura e l’ombreggiamento del parcheggio.
Giardino didattico – Nei pressi di Corte Moroni, in un’area di circa 1,5 ettari, sarà realizzato un giardino didattico, pensato come uno spazio ove consentire la messa a dimora e la crescita di alberature, macchie di arbusti ed erbacee perenni rappresentative di tutta la flora attualmente e storicamente documentata nell’area Sibolla-Cerbaie, comprese le specie oggi scomparse dal paesaggio locale. 
La realizzazione completa del giardino richiederà tempi abbastanza lunghi in considerazione delle attuali condizioni del suolo e delle difficoltà per reperire alcune delle specie da impiantarvi. Si prevede perciò la realizzazione per  fasi successive che copriranno l’intero anno 2012 ed un’ulteriore fase di tre anni nella quale si dovrà procedere alla cura ed all’integrazione delle piantagioni eseguite.  
Il giardino sarà realizzato tenendo presente anche la necessità di incrementare le risorse alimentari a disposizione della fauna presente in zona. Il giardino inoltre, sarà, arricchito da un'adeguata cartellonistica che illustrerà le specie presenti e da strutture leggere per la sosta e il riposo dei visitatori.
Percorso pedonale: dal Centro Visitatori si snoderà un percorso pedonale che condurrà il visitatore al  giardino didattico. Il percorso sarà realizzato in terra battuta per un primo tratto e si appoggerà per il secondo tratto alla viabilità esistente, per una lunghezza complessiva di circa un chilometro. Lungo il percorso saranno inoltre posizionati pannelli illustrativi e cartelli indicatori che daranno vita ad una sorta di “museo all’aperto” integrato con il centro di visita.
Impianto di fitodepurazione: in adiacenza al giardino didattico, in un’area già coltivata a mais, si prevede la realizzazione di un impianto di fitodepurazione per i reflui della zona di Corte Moroni, dimensionato  in modo da poter  servire tutte le abitazioni presenti attualmente occupate, per un totale di circa 30 ab/eq.
In considerazione del luogo particolarmente delicato in cui il fitodepuratore verrà costruito e della finalità anche naturalistica ed educativa dell’impianto, si farà ricorso ad un'accurata scelta di piante, alcune delle quali di non facile reperimento, in modo anche da evitare il rischio di contaminazione genetica delle specie vegetali autoctone.
Saranno inoltre collocati pannelli illustrativi per consentire la conoscenza dell’impianto nelle sue specifiche tecniche e ambientali da parte dei visitatori. Il tal modo questo impianto acquisirà la duplice valenza di riduzione dell’inquinamento nel lago e  di incremento delle conoscenze e delle occasioni per la didattica, anche se dovrà essere adeguatamente protetto e schermato per motivi di sicurezza.

 

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