Il corso per assistenti di cura alla persona mirato alla sperimentazione dei prototipi dei giochi prodotti all’interno del progetto Tatctics (www.tactics-games.eu), progetto cofinanziato dalla Commissione europea, è stato tenuto da tre formatori nelle aule dell’ASEV di Empoli in due giornate tra gennaio e febbraio 2013, per un totale di 8 ore di formazione che hanno visto coinvolte 11 operatrici socio assistenziali originarie da Paesi stranieri: Marocco, Georgia, Senegal, Costa d’Avorio, Polonia.
Con un approccio didattico focalizzato sulla creazione del gruppo, sulle aspettative e le esperienze pregresse delle corsiste, i facilitatori del corso hanno creato un clima laboratoriale e ludico dove le allieve si sono potute “mettere in gioco”. Un’attività formativa che è risultata un utile strumento per potenziare la condizione lavorativa delle corsiste, portandole anche all’acquisizione di una migliore consapevolezza di sé.
Il corso si è avvalso dell’aiuto di una psicologa/psicoterapeuta, con la quale è stata affrontata la gestione dello stress e la prevenzione al burnout nei lavori di cura, e di un animatore che ha sperimentato tecniche e giochi, mostrando i lati positivi del giocare insieme.
Sono state inoltre fornite informazioni territoriali sui servizi per gli anziani, le associazioni e gli sportelli a cui rivolgersi, oltre a metodi per affrontare al meglio le situazioni più complicate.
Protagonista assoluto della seconda parte del corso è stato il gioco, in tutte le sue sfaccettature, con un’analisi sulle sue caratteristiche e sul perché anche gli adulti giocano; focalizzando l’attenzione su forme di gioco più adatte alla terza età.
A seguire sono stati introdotti e sperimentati i cinque prototipi di giochi del progetto Tactics, molto apprezzati dagli anziani che li hanno testati: Share my story, Gioco “Sorpresa”: vado in vacanza e porto con me…, Memory con immagini del presente e del passato, Gioco “Europa”, Heaven&Hell;.
Il corso ha partorito anche l’idea di creare uno spazio di incontro a Empoli per donne che svolgono il lavoro di cura, in cui poter organizzare incontri e iniziative con esperti.
Questo potrebbe segnare una possibile prosecuzione del lavoro iniziato con il progetto Tactics, al quale le operatrici di cura sentono il bisogno di dare un seguito.