Non sono bastati i secoli o i numerosi assedi e saccheggi, avvenuti nel corso del tempo, a cancellare Linari e la sua dignità dai luoghi e dalla memoria della campagna toscana. Dell’antica fortificazione e delle sue affascinanti abitazioni medievali di colore rossastro non ci si vuole dimenticare. Perché in fondo, nonostante l’età e l’abbandono chi lo abitò in tempi anche non remoti, Linari una sua vita l’ha sempre avuta. E’ un’operazione di recupero, valorizzazione e riqualificazione portata avanti dal Comune di Barberino Val d’Elsa, in collaborazione con i proprietari del complesso medievale e la Soprintendenza per i beni storici e architettonici di Firenze ad offrire alla frazione un’opportunità di rilancio.
Linari è un’antica fortificazione immersa tra le colline della Valdelsa di cui si ha memoria dal 1071, come attesta un documento conservato nella vicina Badia a Passignano. I primi proprietari furono i Cadolingi, una famiglia di origine longobarda, seguita nel corso dei secoli, come in epoca rinascimentale, dalle nobili famiglie toscane dei Gherardini, Guidi, Capponi, Ridolfini. Nel 1270 divenne per la prima volta libero Comune.
Venendo ai giorni nostri, la frazione è stata abitata fino ad una cinquantina di anni fa quando le famiglie residenti, una quarantina circa, decisero di emigrare verso i centri cittadini più vicini come Poggibonsi dove, sull’onda del boom economico degli anni ‘70, era possibile cogliere opportunità di lavoro diverse da quelle che offrivano la terra e la campagna. Da allora più nessuno ha fatto ritorno nel luogo di origine. Ma la nostalgia ed il desiderio di poter continuare a respirare la vita di comunità, di sentirsi parte di una grande famiglia è riemerso negli ex abitanti. Qualcuno ricorda ancora che a Linari non mancava nulla in termini di servizi: c’erano il fornaio, il falegname, il lattaio, la scuola e tanti artigiani e agricoltori che animavano il borgo fuori e dentro le case. Oggi quel sogno di rivincita sociale per una delle aree più pregiate della Valdelsa e del Chianti sotto il profilo architettonico e storico-artistico è vicino alla realtà.
Proseguono i lavori per la riqualificazione di una buona parte dell’area. Il castello, il parco e le case adibite a borgo, da anni in condizioni di degrado e abbandono, si stanno gradualmente trasformando in un nucleo abitativo composto da 37 abitazioni di un’ampiezza variabile tra i 45 e i 120 metri quadri, caratterizzati da finiture di pregio e dal recupero di tutti gli aspetti preesistenti e caratteristici della tradizione toscana. Non una struttura ricettiva né un albergo, idea ventilata per anni, ma una serie di appartamenti ed un bar/latteria che consentiranno al borgo di tornare ad avere un’anima. Ne è convinto il sindaco di Barberino Val d'Elsa.
“Solo portando la gente ad abitare Linari, il cuore del borgo potrà davvero tornare a pulsare – afferma il primo cittadino – per 25 anni si sono avvicendate soluzioni e modalità che privilegiavano le potenzialità ricettive ma la chiave sta nel riabilitare il borgo sotto il profilo abitativo, progetto che abbiamo realizzato ribaltando tale concetto e privilegiando la funzione abitativa. Il Comune ha successivamente accelerato l’azione di recupero approvando a maggioranza una norma generale che consente una maggiore elasticità nel dimensionamento degli appartamenti. Norma che fino ad oggi era rigida e consentiva solo dimensioni non inferiori a 65 metri quadri per appartamento”.
“Dopo decenni – spiega uno degli ex abitanti, Paolo Biliotti – l’operazione è giunta a termine anche grazie all’idea che gli stessi abitanti coltivano da tempo e che si è rivelata decisiva per il cambio di destinazione dell’area da turistico-ricettiva ad abitativa: tutti noi siamo convinti del fatto che un borgo esiste se è la comunità ad abitarlo”.
Il recupero del borgo porterà anche al miglioramento dei servizi. Secondo la convenzione stipulata con il Comune di Barberino a carico dei privati ci sono la riqualificazione della fognatura e i relativi allacci nel tratto di strada compreso tra il castello di Linari e la Chiesa e il restauro dell’originario selciato in pietra. Nel borgo, di cui verrà ripristinata la funzione sociale, verranno realizzati anche luoghi di ritrovo per gli abitanti, e spazi condivisi da dedicare al tempo libero.
“Ci sarà una latteria – dice l’ingegnere Luca Barberis della Franco Barberis, l’impresa di costruzione che sta eseguendo i lavori per conto della proprietà, Linearis di Alba – come fulcro della frazione e un grandissimo parco dove allestiremo un’area giochi per le famiglie; avvieremo inoltre la produzione di olio offrendo agli abitanti l’opportunità di acquistare una quota ed essere promotori della rinascita dell’olio del Castello di Linari”.
I lavori si concluderanno tra il 2014 e il 2015.