L'Anci lancia le sue proposte per uscire dalla crisi, presentando il suo “Manifesto dei Comuni e delle Città”. Un decalogo da consegnare ai futuri parlamentari, per rendere reale la crescita e contrastare l'impoverimento del Paese. “Chiediamo ai candidati un impegno preciso- spiega il presidente Anci Toscana, Alessandro Cosimi, illustrando i dieci punti programmatici- un'azione di rottura con le politiche degli ultimi governi, che hanno imposto agli enti locali tagli spesso indiscriminati che, di fatto, hanno bloccato la spinta propulsiva all'economia che poteva venire dalle nostre comunità”. Le richieste dell'Anci sono chiare: in primis, la modifica del Patto di stabilità, per avere maggiori risorse per la scuola, la sicurezza e i trasporti, oltre all'assegnazione dell'Imu in toto ai comuni, per garantire “l'autonomia finanziaria agli enti locali” come precisa Cosimi, e infine la revisione della Tares, la tassa sui rifiuti.
Il presidente Anci, a proposito della proposta di Berlusconi di cancellare l'Imu sulla prima casa, tiene a precisare: “Rimodulare le tasse va bene, ma bisogna farlo evitando le esplosioni di finanza creativa, che non sono più sostenibili da parte dei Comuni. Non voglio dire che la cancellazione dell'Imu non sia fattibile- aggiunge ancora Cosimi- ma, in caso sia portata a termine, i Comuni dovrebbero sapere, da subito, da dove verrebbero recuperate le risorse perse”.
Ma gli enti locali toscani non chiedono rassicurazioni e garanzie solo sulla finanza. Chiedono anche una decisa presa di posizione sul riassetto istituzionale, “in modo da responsabilizzare i comuni, per renderli dei veri motori di sviluppo dell'economia locale”. Nel decalogo si parla infatti di istituzione delle Città metropolitane, della riforma delle Province– “dobbiamo rimettere mano al percorso di riforma, ma in un quadro generale di concertazione e condivisione" chiosa Cosimi, oltre che di rafforzamento dei processi di unioni e fusioni di comuni. Tra gli altri punti presi in esame, il welfare, che si incentra sull'affermazione del principio dello ius soli per la cittadinanza ai giovani italiani nati da genitori stranieri, “sanando il vulnus che il nostro Paese si porta dietro da troppo tempo” afferma Cosimi; su un sistema più efficace per l'accoglienza, sull'edilizia scolastica, sui servizi pubblici locali, ambiente e gestione dei rifiuti. “Il nostro decalogo– conclude il presidente- è una summa di richieste sia per garantire i servizi essenziali ai cittadini, che in Toscana sono a livelli eccellenti, sia per contribuire allo sviluppo dei territori”.