Parroco accusato di circonvenzione di incapace

Un sacerdote di Nepi, in provincia di Viterbo, è stato indagato dalla Procura di Firenze per circonvenzione di incapace. Il prete, don Giovanni Concordia, ed è accusato di aver approfittato dell’incapacità d’intendere e di volere di una ex maestra ottantenne del suo paese, che per anni ha insegnato a Rignano sull’Arno, in provincia di Firenze. L’anziana signora, una volta in pensione, è tornata a vivere nel suo paese natale del Viterbese ed il parroco, da allora, l’ha più volte accompagnata a Figline Valdarno, in provincia di Firenze, per prelevare soldi dal suo conto corrente. Fra il 2009 ed il 2012, anno in cui la donna è deceduta, il sacerdote viterbese avrebbe prelevato dal suo conto corrente circa 80.000 euro in contanti ed avrebbe indotto l’anziana a firmare assegni per altri 20.000 euro. Don Concordia si sarebbe difeso spiegando di aver usato i soldi prelevati dalla donna per assisterla, ma la Procura del capoluogo toscano ipotizza che circa 40.000 euro sarebbero finiti in mano al sacerdote. Le indagini sulla vicenda sono iniziate da una denuncia del figlio della donna, che si sarebbe insospettito degli strani movimenti sul conto corrente della madre.

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