La legge è legge, avrebbero riferito le maschere ai genitori della piccola disabile. Ma la domanda è un'altra: perché così pochi posti riservati ai portatori di handicap in un multisala delle dimensioni dell'Uci Cinema di Arezzo? La ragazza, costretta sulla sedia a rotelle da un'atrofia muscolare, aveva deciso di passare il pomeriggio del primo dell'anno al cinema ed aveva scelto il film Colpi di fulmine. C'è stato, però, un disguido e la famiglia si è accomodata in sala per lo spettacolo delle 15.15, per il quale avevano effettuato la prenotazione. In realtà, però, il biglietto era stato emesso per errore per il film delle 17.30. Non essendosi accorti del disguido, i genitori si sono sistemati in sala assieme alla figlia, facendola sedere in un posto normale anziché in uno di quelli riservati ai disabili. A film iniziato da circa 10 minuti, tre maschere sono state fatte entrare in sala per fare uscire la famiglia, adducendo ragioni di sicurezza. Il cinema Uci di Arezzo si è scusato con la famiglia per l'inconveniente ed ha tentato di risarcirla con 6 biglietti omaggio, dei quali tre per uno spettacolo delle 16.20 dello stesso 1° gennaio. Si sarà certamente trattato di un disguido, di un brutto disguido. Il cinema aretino avrà certamente fatto tutto quanto nelle sue possibilità per cercare di risarcire la piccola disabile ed i suoi genitori. Certo è anche, tuttavia, che l'episodio apre gli occhi sul fatto che, a tutt'oggi, nei cinema italiani i posti riservati ai disabili sono ancora troppo pochi.
2 Gennaio 2013
Film negato ad una bambina disabile ad Arezzo
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