Pistoia – Sono stati adottati, nel corso dell’ultima seduta del Consiglio Provinciale, i piani di gestione 2013 – 27 della foresta dell’Abetone e della foresta di Melo – Lizzana – Spignana, facenti parte del Patrimonio Agricolo Forestale della Regione Toscana (PAFR) e affidate in gestione alla Provincia di Pistoia, per effetto del subentro della stessa alla ex Comunità Montana Appennino Pistoiese.
I piani sono stati realizzati nel rispetto delle finalità e dei parametri regionali di sostenibilità, previsti dal Piano Forestale Regionale, dalla legge e dal regolamento forestale della Toscana e in conformità con il piano territoriale di coordinamento e quello faunistico venatorio provinciale e con i piani strutturali dei Comuni interessati.
Lo scopo perseguito è quello di ottimizzare la gestione delle risorse forestali e di valorizzare, in termini di tutela ambientale e di ricadute economiche per il territorio, due ambiti di grande pregio del versante meridionale dell’appennino tosco emiliano:
– la foresta dell’Abetone, che si estende per una superficie di circa 1.350 ettari nei comuni di Abetone, Piteglio, Cutigliano e San Marcello Pistoiese, posta tra le quote di 600 e 1940 m. slm. nel bacino principale del torrente Lima e del suo affluente Sestaione;
– la foresta del Melo – Lizzana – Spignana, che si estende per una superficie di quasi 1450 ettari, nei comuni di Cutigliano e San Marcello Pistoiese, tra le quote di 680 e 1937 m.slm. nel bacino dei torrente Lima e Sestaione.
I piani di gestione, realizzati attraverso una attenta fase conoscitiva preliminare, con l’ analisi di tutte le caratteristiche territoriali, infrastrutturali, amministrative ed ecologiche delle due aree, anche relativamente al rapporto tra fauna selvatica e vegetazione, individuano le destinazioni d’uso e le modalità di utilizzo delle risorse forestali e delle attività ad esse afferenti, per la salvaguardia del patrimonio forestale e dell’efficienza produttiva dello stesso.
In particolare, gli indirizzi gestionali perseguono l’adozione di forme di trattamento selvicolturale atte a favorire la rinnovazione per via naturale dei soprassuoli; la salvaguardia delle biodiversità, anche attraverso la tutela integrale di specifiche aree; l’adozione di una gestione di tipo conservativo per le aree a maggiore presenza turistica; il mantenimento delle aree non boscate di piccole dimensioni e lo sviluppo di una rete viaria forestale. Si tratta di due strumenti che rientrano nelle finalità fatte proprie dal Distretto Rurale Forestale della Montagna Pistoiese, per la tutela delle aree montane e di alta collina e la loro valorizzazione e sviluppo dal punto di vista economico, produttivo e sociale.