Firenze – Un altro grido, un altro allarme proviene dalla scuola elementare della Montagnola al Quartiere 4, rivolto al nuovo presidente Mirko Dormentoni, al Comune, al sindaco Nardella, agli Uffici, a tutti coloro che possono mettere mano alla faccenda. Sì, perché dopo l’articolo già apparso su Stamp e che segnalava, anche quella volta con tanto di foto, la degradazione progressiva cui era sottoposto il bellissimo spazio verde su cui si affaccia la scuola, niente si è mosso. Anzi. La situazione è diventata ancora più invivibile.
Prova ne sia che due giorni fa, e non è la prima volta, alcune mamme hanno rinvenuto, fra l’erba che copre incolta l’area, una siringa ovviamente usata. “Non è la prima volta – ribadiscono – e non ci fa stare certo tranquille. Ma si guardi intorno e dica lei”. Ci guardiamo intorno, e ciò che vediamo stringe il cuore. Soprattutto per chi, come una madre non più giovanissima che si aggira con un bimbo di circa nove anni per mano, ricorda il luogo quasi venti anni fa, quando portava a giocare il figlio più grande. Ma cosa è successo al quartiere? Giochi sporchi e sfregiati da pennarelli e scarabocchi, male in arnese, col sospetto di essere pericolosi per i bambini.
Un gazebo, “Il” gazebo, ricorda un’altra madre che ci accompagna, ridotto a cestino dell’immondizia, enorme e malinconico, con tutti gli addentellati che il lerciume porta con se’, dagli odori al sospetto di altri, più pericolosi, lasciti. Cumuli di carta e plastica ogni dove. Aiuole incolte e abbandonate, là dove, ricordano due mamme che da piccine hanno frequentato la stessa scuola, mani sapienti tenevano in ordine alloro e leccio, viburno e edere. Alberi che sembrano fratelli di quelli di certi film dell’orrore di stampo anglosassone. “Si guardi intorno” ripetono le mamme, mentre i bambini, noncuranti sciamano ogni dove, redarguiti invano, ansiosi solo di scrollarsi di dosso le ore della lezione passate in classe. “Vogliamo di nuovo sollecitare l’intervento del quartiere e dove non fosse di sua competenza, del Comune – concludono le madri della Montagnola – ricordando a Nardella che anche questa è una parte molto bella e piena di vissuto sociale di Firenze. Pericoloso e inutile, oltreché dispendioso, abbandonarla a se stessa”.