Parco agricolo di Prato: confronto a Palazzo Buonamici

Prato – Il parco agricolo di Prato ha le carte in regola per diventare uno strumento concreto di sviluppo locale ed è ormai giunto ad una maturazione che permette l’apertura della fase operativa, con azioni e iniziative integrate. E’ questo il messaggio scaturito dal convegno che si è svolto ieri pomeriggio nel salone consiliare di palazzo Buonamici dal titolo “Il Parco agricolo di Prato, agenda per lo sviluppo locale e la tutela del territorio”.

Davide Fanfani dell’associazione Parco agricolo di Prato ha aperto subito il confronto, sottolineando il lavoro fatto in questi anni e la vitalità dimostrata dal comparto agricolo, con la nascita di alcune aziende e di una rete che punta alla qualità del prodotto. “Il progetto del parco agricolo si basa sulla realtà di un territorio interessante, che presenta potenzialità indubbie per l’agricoltura anche nell’area pratese, la più urbanizzata, che comunque offre tremila ettari di terreni ad uso agricolo-ambientale – ha detto Fanfani – E le Cascine di Tavola devono sicuramente essere il centro pilota del parco agricolo pratese”.

“Il Comune di Prato sta andando verso la revisione del piano urbanistico, la sede ideale per riflettere sulla relazione fra tessuto urbano e agricolo – ha aggiunto Valerio Barberis, assessore all’Urbanistica del Comune di Prato – soprattutto in merito alle tante frange di interconnessione, essenziali per la riqualificazione delle frazioni anche dal punto di vista della riconoscibilità”.

“Siamo alle prese con i problemi della risalita della falda e del suo inquinamento, problemi strettamente connessi allo sviluppo agricolo – ha detto poi Filippo Alessi, assessore all’Ambiente del Comune di Prato – E stiamo lottando per il recupero delle Cascine di Tavola, elemento indispensabile al ridisegno della qualità del verde in generale”.

Fra gli interventi anche quello del sindaco di Carmignano Doriano Cirri, che ha insistito sulla qualità alimentare e sul potenziamento delle filiere corte. “Senza dimenticare però che i nostri prodotti, il vino come l’olio per esempio, dobbiamo venderli anche negli Stati Uniti e in Cina se vogliamo creare un’economia che abbia opportunità di sviluppo”.

Secondo i promotori dell’associazione Parco agricolo di Prato i temi all’ordine del giorno per lo sviluppo del progetto sono il governo del territorio con l’inserimento del progetto stesso dentro la pianificazione urbanistica, la difesa delle aree agricole esistenti, un parternariato pubblico e privato per la promozione del parco e un progetto strategico di ampio respiro per le Cascine di Tavola come volano di una nuova forma distrettuale e di economia bioregionale.

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