Firenze – L’iniziativa “Expo Express” sbarca alla Stazione Santa Maria Novella con degustazioni, conferenze a ciclo continuo, postazioni per farsi truccare da veri make-up artist e un piccolo studio fotografico. Tutto questo in tre vagoni posizionati al binario 16. Il treno dal 30 Agosto scorso sta girando le stazioni d’Italia per promuovere l’Expo e fare delle persone una parte attiva, attirarle a Milano e renderle consapevoli del nostro patrimonio. Gli ospiti d’eccezione di oggi sono stati la regista Cinzia Th Torrini e lo stilista Ermanno Scervino, due testimonial “ambasciatori” dello stile e della produzione italiani.
Si è parlato di bambini, di come avvicinarli al cibo, e dell’importanza del gusto: “dobbiamo insegnare ai nostri figli l’importanza del cibo come rito, il sedersi attorno a un tavolo insieme, lontano dalla frenesia”, ha osservato la psicologa Maria Rita Parsi.
Il progetto di Mondadori coinvolge i partner TuStyle, Grazia, Donna Moderna, Starbene e Sale&Pepe, oltre a “Mielizia”, produttore di miele del gruppo Alce Nero: infatti, oggi pomeriggio si è parlato proprio di miele e se n’è assaggiato nella carrozza food. Nella carrozza adiacente, intervistata da Donna Moderna, Paola Bidin ha raccontato la sua attività di apicultrice a Poggi del Sasso, in provincia di Grosseto, che alle spalle ha un lavoro di educatrice e una vita in un’altra Regione: “ho lasciato tutto per inseguire una passione che mi ha trasmesso il mio ex marito”, spiega. Si è trasferita in Toscana, ha cominciato a lavorare in campagna e qui ha ritrovato l’amore: un apicoltore con cui adesso gestisce un’azienda di 1000 alveari che dà lavoro a 7 persone. Bisogna appassionarsi alle api e capire che siamo noi a doverci adattare ai loro ritmi: siamo noi gli ospiti del loro ambiente naturale. Gli apicoltori devono anche saper osservare, ed è così che si è scoperta la cosiddetta “danza delle api”: quelle che, tornate all’alveare, vogliono comunicare alle altre di aver trovato più lontano una zona fiorita, attraverso il numero di volteggi ne indicano la distanza, mentre l’angolo che formano con i raggi solari sta a significarne la direzione.
Il patrimonio apistico “è alla base di tutta la catena alimentare”, afferma Paola, “le api sono i messaggeri dell’amore delle piante”, permettono loro di riprodursi. Anche se adesso sembrano minacciate da un nuovo parassita trasmesso dalle api asiatiche a quelle europee, non dotate di adeguate difese: si sta cercando di contenere il focolaio bruciando gli alveari, e per questo la produzione di miele è stata inferiore.
Bisognerebbe conoscere di più sulla produzione del miele come modalità di valorizzazione del territorio, a detta di Paola: della stessa opinione è Conapi, il Consorzio Nazionale Apicoltori, che ha avviato progetti nelle scuole e gestisce il parco delle api e del miele: “il nostro è un prodotto sano, più dolce di alternative come la marmellata e la nutella, e per questo se ne adopra meno.” Di sicuro, è artigianale. La tracciabilità, poi, ha un’accuratezza che permette di risalire al numero di lotto in cui è stato prodotto e quindi anche al nome dell’apicoltore.