Quella delle diete non è una scienza esatta

Reggio Emilia – Prima che la scienza si affermasse come una delle maggiori conquiste dell’umanità, potevano circolare  teorie e affermazioni arbitrarie, alcune veramente  curiose. Se ne trova moltissime, ne cito un paio:
Giovanni Battista della Porta, scienziato  vissuto nella seconda metà del Cinquecento, scrisse che era opinione diffusa tra i marinai che l’aglio e la cipolla alterassero le proprietà della bussola, rendendo difficile l’orientamento in mare; così ai piloti era proibito mangiarne, e  aggiunse: “Quando cercai di controllare questa credenza, trovai che non aveva fondamento, ma non fui creduto”.

Per rimediare alla pestilenza (Parigi, 1348)  la Facoltà di medicina proponeva brodo di pollo con pepe, zenzero e chiodi di garofano, evitare pollame, maiale, olio d’oliva; pericoloso fare il bagno, utili i clisteri.

In realtà affermazioni arbitrarie e fantastiche sono largamente diffuse ancor oggi,  purtroppo anche da pseudo scienziati: staminali, cura Di Bella, fusione piezonucleare, “medicina” alternativa, fusione fredda, memoria dell’acqua, influenza delle vaccinazioni sull’autismo, eccetera.

In campo scientifico nel passato sono state formulate teorie e modelli che in seguito si sono dimostrati errati, e questi sono anche convissuti per un certo tempo con le teorie  corrette, che gradualmente le hanno soppiantate.
Due soli esempi.  La teoria del flogisto: si pensava al flogisto come una sostanza  contenuta nei corpi combustibili che si liberava nella combustione. L’idea del flogisto crollò in seguito alle analisi di Lavoisier, che usava sistematicamente la bilancia nello studio delle reazioni chimiche:  bruciando fosforo e zolfo nell’aria, dimostrò che il prodotto pesava più della materia iniziale;il peso acquisito era stato preso dall’aria. Dunque non era sostenibile che quando una  sostanze brucia, perde la sua componente flogistica.

I fenomeni termici nel XVIII secolo venivano interpretati immaginando il calore come un fluido imponderabile (il calorico), in grado di spostarsi da un corpo ad un altro e di penetrare in qualsiasi spazio. La teoria del calorico spiegava molte osservazioni sperimentali: dal momento che gli oggetti caldi contengono più calorico degli oggetti freddi, il riscaldamento e il raffreddamento dei corpi era spiegato facendo ricorso al flusso di calorico. Verso la fine del secolo, una serie di esperimenti   condotti da Benjamin Thomson (in seguito conte Rumford), in cui si produceva continuamente calore mediante lavoro meccanico, portò ad abbandonare la teoria del calorico, a capire che il calore è una forma di energia, e infine all’equivalenza  tra calore e lavoro meccanico e al principio di conservazione dell’energia.
Due teorie in contrasto non possono convivere a lungo

La scienza ha in sé la capacità di individuare le frodi e di correggere gli errori.  Quella scientifica è una comunità che ha una capacità senza pari di indagare sé stessa, di scoprire dove  sbaglia e di autocorregersi  – pochi gli imbrogli,  anche perché non conviene; vengono scoperti e le conseguenze sono gravi. La forza della scienza è di non considerarsi immutabile, ma di mettersi continuamente in crisi e di essere disponibile al cambiamento. In altri settori la situazione non è così semplice: pensiamo all’economia, dove teorie e modelli differenti convivono tranquillamente e non esistono, purtroppo, validi strumenti  che ci permettano di discriminare le vere dalle false.

Un altro esempio, meno importante, di un settore nel quale coesistono teorie e modelli differenti, è quello delle diete.

La dieta, dal  dal greco dìaita, «modo di vivere», in particolar modo nei confronti dell’assunzione di cibo, è l’insieme degli alimenti che gli animali e gli esseri umani assumono abitualmente per la loro nutrizione oggi indica metodi per variare il peso corporeo o per attenersi a prescrizioni relative a particolari quadri clinici.
Un buon  numero di persone si astiene dalla carne, di tutti o di alcuni tipi (vegetariani e vegani), altre ancora non consumano certi  prodotti derivanti da animali, e ciò per diversi motivi, quali la religione  e l’etica. La dieta umana tradizionalmente dipende dalla cultura e dall’ambiente. Un particolare tipo di dieta sono le diete di esclusione, che vengono prescritte a pazienti sofferenti di intolleranza alimentare; una volta individuato l’alimento causa di patologia, questo  va eliminato dall’alimentazione del soggetto. Un esempio è il glutine nella dieta dei pazienti affetti da celiachia

E’ indubbio che  almeno due diete (o, meglio, norme alimentari)  sono state importanti, quella per debellare lo scorbuto e  quella  della pellagra.  Lo scorbuto è una malattia grave dovuta a carenza di vitamina C; è  caratterizzata da manifestazioni emorragico-ulcerose gengivali, cachessia, emorragie della cute, delle mucose e degli organi interni. Al tempo delle prime grandi navigazioni colpiva duramente gli equipaggi.  Nella  celebre circumnavigazione del globo  Ferdinando Magellano (1520) perse più dell’80% dell’equipaggio. Nel 1747  un medico scozzese della marina da guerra britannica,  James Lind,  condusse il primo studio clinico accurato: risultò che  gli uomini che si nutrirono di agrumi, ricchi di vitamina C,  guarirono e tornarono in sesto. Ciononostante, nella marina britannica non vennero presi provvedimento per i successivi 40 anni.

La pellagra è una malattia causata dalla carenza o dal mancato assorbimento di vitamine  del gruppo B, presente  nei prodotti freschi: latte, verdure, cereali; è responsabile di un quadro clinico detto “delle tre D”: demenza, dermatite e diarrea. Era   frequente tra le popolazioni che facevano esclusivo uso della polenta di sorgo  o di mais come loro alimento base.  Fra il XVIII ed il XIX secolo ha colpito duramente le popolazioni delle zone rurali del Nord Italia e in particolare quelle più povere del veneto orientale e del Friuli Nel corso del XX secolo la ricerca sulla pellagra fece grandi progressi, arrivando alla formulazione definitiva sulla sua causa: l’insufficienza alimentare.

Oggi il panorama si è arricchito.

Basta guardare in internet, o la pubblicità televisiva e sulla carta stampata per essere sommersi da una infinità di proposte di dietisti e di diete con proprietà favolose; spesso la presentazione è accompagnata da una documentazione pseudo-scientifica che ne illustra il meccanismo di azione: Perdere chili velocemente, Contro l’insonnia, Contro lo stress,Dieta Primavera, Dieta della studentessa, della casalinga,della Luna, Dieta dei colori, del pane, del piatto unico, del finocchio, delle erbe, del carciofo, delle fibre, dei quattro formaggi, della bella pelle, dell’ombelico, del magnesio, del ghiaccio, del miele, del riso, Dieta Lemme, Dieta  al vapore,  Dieta cinese, Dieta Prikitin, Dukan, Protiplus, Dieta sgonfia gambe, dei tre giorni, degli antiossidanti, anticellulite, antigonfiore, antipancia, antiradicali,  antirughe,antistitichezza, abbronzante,  Dieta facile, Pentadieta, … e chi più ne ha, più ne metta.

Un mio amico mi ricorda che lo stesso Rumford, quando era consigliere militare del Principe di Baviera, elaborò una dieta per la zuppa per l’esercito:

30 g di orzo perlato
30 g di piselli
90 g di patate
10 g di pane
7 g di sale
15 g di aceto e 400 g di acqua.

“Nonostante la loro popolarità e il loro contributo all’industria multimilionaria della perdita di peso, ancora non sappiamo se queste diete siano in grado di aiutare le persone a dimagrire e a far diminuire i fattori di rischio cardiaco”, afferma Mark J. Eisenberg della McGill University uno degli autori dello studio.

Fra quelle per dimagrire, la migliore, secondo me, è quella dove Snoopy dice a Woodstock: “Ecco la dieta del nuovo anno…All’inizio dell’anno uno mangia quattro ciambelle…Poi, se non mangia nient’altro per il resto dell’anno, dimagrisce” ( strip di Schultz.).  C’è anche il boom delle diete personalizzate e, di conseguenza, degli esperti dietisti, e il boom delle proposte di integratori alimentari, quasi sempre superflui: circa il 50% degli americani assumono vitamine, in genere senza una ragione.  Alcune diete, denunciano i medici, possono essere  dannose per salute e benessere,  pseudo rimedi che si spacciano per miracolosi.

Molti anni fa un mio zio che aveva  l’ulcera è stato costretto  a mangiare solo riso e pollo lesso!  

Il colpo finale alla mia fiducia nelle diete è giunto di recente, da uno studio finanziato dal National Institute of Health. Per anni siamo stati indotti a seguire una dieta, consigliata  anche dalle linee guida del Governo Federale, ricca di carboidrati e amidi e povera di proteine e grassi, per ridurre il rischio di danni cardiovascolari e di cancro. Ora apprendiamo che, al contrario, è meglio ridurre  i primi e mangiare più proteine e grassi, a eccezione dei grassi insaturi.

Ultimamente però ho letto una notizia confortante:

Uno studio  canadese  ha messo a confronto le ricerche condotte su quelle più note ed evidenziato come la riduzione del peso corporeo non dipenda dal tipo di regime alimentare adottato, ma da quanto si riesce a seguirlo. Le 11 diete prese in esame, tutte molto note, si basano su principi diversi; dalle 48 ricerche che ne hanno valutato l’efficacia su più di 7.200 persone obese o sovrappeso non emergono differenze significative a breve termine. Il fattore più importate sembra essere semplicemente il rispetto rigoroso del regime alimentare imposto, a prescindere da quale sia. 

PS – Ultimamente sono ingrassato e ho deciso di rimediare; faccio quasi un solo pasto al giorno. Mi dicono che così non va bene. Credo che abbiano ragione.

 

 

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