Firenze – L’assessore Lorenzo Perra ha presentato quest’oggi la relazione sul bilancio preventivo 2014, la cui approvazione è prevista per la fine del mese. Tre i pilastri su cui poggia il disegno finanziario della nuova giunta: azzeramento dell’aliquota IRPEF per redditi inferiori ai 25.000 euro (resta invariata l’addizionale allo 0,2% per i redditi superiori), tagli alla spesa e più investimenti sui servizi. Lo scarto mancante sull’aliquota sarà assicurato da Roma, che restituirà al Comune quanto dovuto sul gettito Imu. Si prevede che saranno 136.000 i cittadini che beneficeranno della riforma, per lo più dipendenti.
Resta inalterata la Tari, la tassa sui rifiuti, e non vi sarà incremento di alcun canone comunale a carico do imprese. Addirittura uno, il Cimp, la tassa sull’istallazione dei mezzi pubblicitari, verrà ridotto. “Abbiamo provato a ragionare sui risparmi strutturali per l’incremento della produttività della macchina riponendo le imposte, quindi evitando di gravare ulteriormente su cittadini e imprese, e redistribuendo il carico fiscale tra fiorentini e non residenti in maniera differenziata e incrementando gli investimenti”, ha dichiarato Perra.
Questa la sintesi e lo spirito del nuovo bilancio, che prevede inoltre un’applicazione della Tasi tale da non gravare sulle imprese e su chi è in affitto, oltre che su coloro che hanno rendite basse e famiglie numerose. Invariata la tassa sui rifiuti. Vengono inoltre garantiti tutti i servizi del 2013. Nuovi ne verranno incrementati, come la spesa per il verde e per i servizi culturali. Gli investimenti previsti ammontano a 170 milioni di euro mentre sarà tenuto sotto controllo l’indebitamento del Comune, per cui si prevede una riduzione di 11 milioni rispetto allo scorso anno. Dei 170 milioni, 117 andranno in mobilità e viabilità, anche con ricadute in termini di occupazione (previsti 4000 nuovi posti di lavoro).
Ma è la semplificazione delle imposte l’obiettivo principale delle politiche di bilancio. I canali per la realizzazione poggiano su due leve: sulle entrate, soprattutto a carico di coloro che utilizzano la città ma non ne sono residenti (imposta di soggiorno e ticket sui bus turistici) e sulle spese strutturali: gli interessi passivi e alcune spese per il personale vengono ridotte, con quasi 10 milioni di risparmio, che sommati agli introiti su tasse turistiche permetteranno di disporre di 25 milioni di euro in più rispetto allo scorso anno.
Presenti alla relazione i presidenti dei quartieri, che plaudono alla già avvenuta approvazione del bilancio da parte dei rispettivi consigli. Critica l’opposizione – soprattutto riguardo all’Irpef – che chiede scaglioni per le fasce di reddito superiori alla soglia fissata dal Comune e intravede nella riforma, in controluce, lo stesso spirito del bonus di 80 euro in busta paga introdotto dal governo Renzi per redditi inferiori ai 24.000 euro. “Il rilancio dei consumi auspicato dal governo – dichiara Cristina Scaletti – non c’è stato. Perché dovrebbe scattare adesso con l’annullamento dell’Irpef?”.