Firenze – E’ stato il Bas Bleus, il nuovo locale che è da poco uno dei protagonisti della vita culturale più “alternativa” della città, a dare il via al concorso per artisti e musicisti “Free Sound”, un concorso a palco libero che, conclusosi qualche mese fa, ha visto la premiazione (primi arrivati) di uno straordinario duetto di cantanti giovanissimi (16 anni), Osaid El Debuch e Ethan Lara.
La consegna della coppa è avvenuta nel locale da cui è partita l’inziativa, da un’idea di Cinzia Sguanci e Marcello Ferriani , una coppia di musicisti che appartengono all’associazione Sagagorà, che gestisce il locale “artistico” Bas bleus. E’ necessario sottolineare che il Bas Bleus, che si trova in via dello Steccuto 19/R a Firenze, è solo una delle tappe del Polo culturale e sportivo che insiste nel luogo.
Tornando ai giovanissimi vincitori di una gara che si è svolta davanti a un pubblico sempre presente e attento, impegnato a votare in tempo reale i propri beniamini, si tratta di due ragazzi che hanno davvero donato il proprio cuore alla musica.
Entrambi sedici anni, si distinguono per il diverso stile e tecnica vocale, che li conduce a risultati all’unisono straordinari, seppure un po’ faticosi. Infatti, alla formazione lirica di Osaid si contrappone la potente capacità non solo melodica di Ethan. Insieme a due voci assolutamente perfette, il duetto è in grado di dare vita a performances di alto livello evocativo.
La loro storia personale è indispensabile per carpire le ragioni profonde della determinazione assoluta che mettono nel canto. Osaid El Bouch vive a Reggello, è nato a Prato da padre siriano e madre tunisina. Ed è stato proprio grazie alla passione per il canto della madre che ha approcciato fin da piccolo a quest’arte così magica. Ethan Lara, che ha il padre brasiliano e mamma toscana, ha subito il fascino delle vocalità fin da piccino, attraverso la passione dei genitori. Entrambi hanno avuto un’eduzazione musicale precoce: Osaid ha cominciato una vera e propria scuola di canto a Figline a 11 anni, mentre Ethan, a Firenze, a 10 anni. Lo studio è stato (ed è) fondamentale per entrambi: attualmente, Osaid è seguito dalla cantante lirica Eva Mabellini, mentre Ethan è seguito da Filippo Paci, dopo una breve parentesi fra la prima insegnante Cinzia Sguanci e Paci in cui si è avvalso degli insegnamenti di tecnica vocale di Susy Renzi.
Ma al di là dei concorsi vinti, della voglia di fare della musica il proprio futuro, della consapevolezza molto viva in entrambi che il sogno è affascinante e difficile al tempo stesso, ciò che rende questi due adolescenti “diversi” sono due elementi: la musica che ha preso in mano le loro vite e la straordinaria amicizia che li lega.
Quanto al primo elemento, è Ethan (forse il più riservato) a scoprirsi per primo: “Per me la musica è una marea di emozioni – racconta – è tecnica capace di dare voce e forma alle emozioni, tecnica ed emozioni insieme. E’ una forma d’arte in cui è possibile esprimersi liberamente, comunicare. Una forma di comunicazione, anche di sentimenti che non si possono raccontare con le semplici parole”.
Ed ecco Osaid: “La musica per me è difficile da spiegare. Se non esistesse la musica non saprei come “alzare la voce”, in senso positivo intendo, vale a dire che non saprei come comunicare verso gli altri le mie emozioni interne. E’ uno stile di vita e un linguaggio”. Interviene ancora Ethan: “Esprimersi cantando è gettare fuori ciò che si pensa”, e Osaid conclude: “In un certo senso, la musica ha cambiato il modo di pensare, suonare, ha inaugurato il cambio delle tecniche, le idee stesse al di là di quelle musicali, anche sociali. Sto pensando alla personalità di un James Brown, alla creazione del “suo” blues, dapprima non compreso neppure dai suoi stessi compagni di band, che alla fine ha imposto le canzoni nere. La musica spesso precorre i cambiamenti nella società, è rivoluzione”.
Infine, la decisione di cantare insieme, quando è scattata? “Ci siamo conosciuti con la trasmissione “Talenti alla Ribalta” di Teletruria”, ricorda Osaid. Primo a cantare, interpretò una canzone di Michael Bublè. Ethan una di Withney Houston. “Quella prima volta non ci scambiammo parola – continua Osaid – ma pensai: ‘Voglio cantare con lui’”.
Agli inizi, gli insegnanti di entrambi erano scettici. “Il rischio – dicono tutti e due i ragazzi – era quello di copiarci, influenzarci. Ma noi lo riteniamo un arricchimento. Abbiamo due impostazioni tecniche e due voci diverse. Crediamo che cantare insieme giovi ad entrambi” Ed ora, dopo il successo del Free Sound del Bas Bleus? “Canteremo ancora insieme – dicono all’unisono – ci proporremo in altri concorsi come duetto”.