Biblioteche e nuovo appalto, ancora scontro

Firenze –  L’incontro di ieri, che ha visto di fronte organizzazioni sindacali e commissione lavoro comunale oltre alla presenza dell’assessore al lavoro, non ha fatto altro che mettere sul tavolo questioni già note per quanto riguarda le condizioni in cui il nuovo appalto mette i dipendenti comunali.

Il punto di vista dei sindacati, dall’Usb alla Cgil, è unico: le rappresentanze dei lavoratori hanno esposto, come si legge nella nota dell’Usb “il malessere di tutti i dipendenti, sia di quelli che hanno firmato che di quelli che ancora non hanno sottoscritto la risoluzione consensuale”. Già, perché fra le altre cose, gira una risoluzione consensuale che, una volta firmata, ha come conseguenza ovvia quella di non permettere più ai lavoratori di partecipare alla rivendicazione.

Nel mirino dei sindacati, la “condizione peggiorativa” in cui le regole del nuovo appalto mettono i dipendenti. “Abbiamo richiesto alla parte politica di farsi carico di questa grave situazione nella quale sono rimessi in discussione sia la parte salariale che la parte normativa – specifica la nota dell’Usb – facendo presente che il committente non può esimersi dalle proprie responsabilità”.

“La parte politica – prosegue la nota – si è in questa sede impegnata a convocare la costituenda ATI per verificare la possibilità di trovare una soluzione alla vicenda che non penalizzi i lavoratori, nonché a valutare tutti gli atti della gara in ordine alle problematiche legate alla riassunzione, subappalto, congruità dell’offerta economica. La Presidente della commissione si è impegnata a trasmettere alle OO.SS. tutta la documentazione relativa alla gara”. Sostanzialmente identica la posizione di Filcams-Cgil, che in una nota propria, mette nero su bianco: “Come Filcams Cgil di Firenze abbiamo ribadito tutta la nostra contrarietà al capitolato di appalto prodotto dalla precedente Giunta comunale che, come era facilmente prevedibile, ha prodotto condizioni di sostanziale peggioramento nei confronti dei lavoratori interessati; motivo per cui non abbiamo sottoscritto alcun verbale di accordo di cambio di appalto.

Abbiamo inoltre voluto specificare che questa vicenda non può essere considerata “chiusa” e quindi, nel prendere atto di situazioni divenute “in chiaro” e di altre rimaste “in scuro”, abbiamo chiesto all’Amministrazione comunale di adoperarsi ad ogni soluzione possibile”.

I sindacati chiedono ai lavoratori di non firmare nessun verbale di conciliazione e all’istituzione comunale di “fare chiarezza” sulla vicenda, tutelando i diritti dei lavoratori.

Infine, dalla Cgil giunge anche un altro allarme: “Gli appalti stanno diventando una malattia di fronte alla quale è diventato ormai necessario ed urgente aprire un tavolo di confronto per discutere e redigere protocolli sulle modalità con cui fare gli appalti stessi fino a metterne in discussione la loro congruità”.

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