Firenze – Gli Azzurri salgono ancora una volta sul podio di una grande manifestazione internazionale. Nella finale per il bronzo della World League final six 2014 hanno superato per 3-0 (25-22 25-18 25-22) l’Iran, ripagando il numeroso pubblico accorso sulle tribune del Nelson Mandela Forum. Il match aveva una doppia importanza, oltre alla medaglia da mettersi al collo la squadra italiana voleva cancellare in fretta la sconfitta subita in semifinale dal Brasile e c’è riuscita gettando nella “mischia” orgoglio e voglia di fare. Il risultato non è mai stato in discussione, la squadra di Mauro Berruto ha sempre dato la sensazione di avere in mano il gioco, anche nella fase centrale del terzo set quando l’Iran di Kovac si è portato sul 15-12. La reazione azzurra è stata immediata e e la situazione è stata capovolta.
Berruto ha mandato in campo una formazione con Travica in regia, Zaytsev opposto, Lanza e Parodi di banda, Buti e Anzani al centro, Rossini libero. La mossa di schierare il giovane Simone Anzani per Birarelli, è stata particolarmente indovinata, il ragazzo che ha esordito in azzurro proprio a Teheran contro l’Iran nella fase eliminatoria, ha sfoderato una buona prova soprattutto a muro (4 punti), ma anche in attacco. Insieme a lui c’è stata la conferma di Simone Buti (preferito a Piano) e per Filippo Lanza, che si è fatto apprezzare per la grande regolarità mostrata durante la gara.
Dalla diagonale Dragan Travica-Ivan Zaytsev ci si aspettava un riscatto, dopo la prova condita da luci ed ombre offerta con il Brasile ed è arrivato. Il regista si è tolto la soddisfazione di chiudere il match con una sua invenzione; l’opposto dopo qualche scambio a ripreso a dare il suo grande apporto in attacco. Bene Simone Parodi, soprattutto nei primi due parziali. Super la prestazione di Salvatore Rossini in ricezione.
Insomma una bella Italia, che ha meritato di vincere, che ha meritato la medaglia che si è appesa al collo.