Aeroporto Firenze: Carraresi annuncia il sì in Consiglio regionale

Firenze – Di seguito il testo integrale dell’intervento del consigliere regionale Marco Carraresi sull’integrazione al PIT (Piano di Indirizzo Territoriale) per la definizione del Parco Agricolo della Piana e per la qualificazione dell’Aeroporto di Firenze:

Il voto di oggi è un voto storico. Pone fine ad una vicenda surreale che dura praticamente da mezzo secolo: dal no alla localizzazione dell’aeroporto della Toscana a San Giorgio a Colonica, passando per la durissima opposizione dell’allora Pds in Consiglio comunale a Firenze all’inizio degli anni Novanta per l’allungamento di ben (!) 250 metri dell’attuale pista aeroportuale di Peretola.

Le novità sancite con il provvedimento in votazione oggi sono politiche e culturali: perché mettono fine ad un dibattito sterile e pieno di ambiguità e di contraddizioni (di “meline”, se posso usare un termine calcistico) e cancellano pregiudizi ideologici, dogmi che sembravano fino a poco tempo fa irremovibili. Primo fra tutti quello della “intangibilità” dell’attuale pista di decollo e atterraggio. Questo è stato il primo e fondamentale passo in avanti. La variante al PIT è, viceversa, propedeutica ad una nuova pista e con una direzione diversa rispetto a quella attuale.

La grande novità culturale è quella di scommettere su un progetto che punti contestualmente a garantire il miglioramento della funzionalità dello scalo, all’innalzamento delle condizioni di sicurezza, alla riduzione dell’impatto ambientale, al suo sviluppo nel quadro di maggiori efficacia, efficienza e compatibilità del sistema.

Perché l’atto che viene messo oggi in approvazione è di fatto identico a quello adottato esattamente un anno fa da questo Consiglio. C’è solo una grande novità non scritta, che va però nel senso del rafforzamento della convinzione circa la bontà di questa scelta. Un anno fa, l’ipotesi della nuova pista dell’aeroporto di Firenze veniva inserita in un’ottica complessiva di sistema aeroportuale regionale, identificata nella relazione gestionale e operativa da istituire con l’aeroporto di Pisa e il relativo ente gestore tramite la holding tra SAT e ADF. Questo nella convinzione che entrambi gli scali siano assolutamente indispensabili (ora e in futuro) per garantire una funzionale dotazione aeroportuale alla regione e, al contempo, che nessuno dei due aeroporti sia in grado di rispondere da solo alla domanda di trasporto aereo generato dalla Toscana, dato l’assetto oramai consolidato esistente nella nostra regione.

Adesso lo scenario è profondamente diverso (e, a mio modo di vedere, più favorevole al percorso). Nelle more dell’approvazione dell’integrazione al PIT, le quote azionarie di SAT e di ADF sono state entrambe oggetto di un’OPA (che ha avuto successo) da parte di una società privata. E questa società detiene adesso, direttamente o tramite patto di sindacato, la maggioranza assoluta delle azioni delle due società di gestione degli scali di Pisa e di Firenze. E le prospettive dichiarate sono quelle di massimizzare lo sviluppo di entrambe le società in un’ottica integrata di sistema, che dovrà culminare, entro la fine dell’anno, con la predisposizione del Master Plan per l’integrazione industriale o societaria tra SAT e ADF e la creazione (finalmente!) del Sistema Aeroportuale Toscano. Una prospettiva assolutamente condivisibile ed auspicabile, che ritengo debba essere promossa e sostenuta con convinzione anche dall’Amministrazione regionale.

L’atto di oggi ovviamente è ben lungi dall’essere perfetto – come dicemmo anche in sede di adozione – sebbene il nostro voto sia favorevole. Molte restano le ambiguità, le non chiarezze che in esso permangono. Parco “agricolo” della Piana… Ma quale “agricolo”? Si tratta di una parola inserita da persone che non hanno mai visto quell’area e che non ne conoscono minimamente né le caratteristiche, né l’attuale – e futura – destinazione. Probabilmente anche all’interno della Giunta regionale c’è qualcuno che vorrebbe tornare ai tempi della centuriazione romana ed all’assegnazione dei terreni ai soldati delle legioni di Giulio Cesare. Ad una decrescita felice in cui il dogma è il ritorno ad un mondo bucolico che appartiene ai secoli passati. Ma è comunque un primo e decisivo passo in avanti.

Proprio stamattina ho ricevuto un messaggio sul mio telefonino da parte di un vecchio amico – storico esponente dei Verdi fiorentini e toscani – che mi incoraggiava a votare a favore: Mettiamo fine alla telenovela più lunga della storia”. E’ la dimostrazione che si può essere contemporaneamente sostenitori convinti e coerenti dell’ambientalismo intelligente – non sciocco e ideologico – e convinti sostenitori dello sviluppo e del progresso. E, soprattutto, degli interessi della comunità regionale che qui rappresentiamo.

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