Wagner battezza il nuovo corso del Maggio musicale

Apertura il 30 aprile, ore 19.00, con il Wagner, sull’onda lunga del centenario, di “Tristan und Isolde”. Opera importante, rappresentata l’ultima volta a Firenze nel 1999 e che ritorna con un nuovo allestimento curato da Stefano Poda. Zubin Mehta sul podio (repliche il 4, 7 e 11 maggio) sarà  impegnato, insieme all’Orchestra e al Coro del Maggio Musicale, anche il 3 maggio in un concerto interamente dedicato a Richard Strauss di cui ricorre quest’anno il 150° anniversario della nascita. Il Nuovo Teatro dell’Opera è però inevitabilmente al centro di dell’odierna edizione del Festival.

Arrivati i fondi per la macchina scenica, si lavora a tutto ritmo per la sua riapertura con un Gran Galà previsto per la serata del 10 maggio (in diretta Rai), data che prevede il solenne passaggio di consegne dal vecchio Teatro Comunale, ormai in dismissione, al nuovo Opera Firenze – questo il nome ufficiale che entrerà a pieno regime nel prossimo mese di settembre. In programma musiche di Verdi (“Otello” atto IV), Ravel, Arvo Pärt, Puccini (“Tosca” atto I). Dario Nardella, nella sua veste di Sindaco ad interim, ha ricordato la recente inaugurazione della grande nuova piazza antistante il Teatro, la più grande di Firenze, intitolata a Vittorio Gui, fondatore del Maggio Musicale. Un complesso architettonico cuore e fulcro della nuova vita culturale e musicale fiorentina.

“Il Maggio è Istituzione di grande rilevanza a Firenze, per il quale anche noi abbiamo avuto le nostre dosi di preoccupazione – ha esordito Dario Nardella. Con il Decreto Valore Cultura, la Fondazione del Maggio, insieme alle altre Fondazioni lirico-sinfoniche del Paese, ha una nuova opportunità: risanare il bilancio uscendo da una dimensione assistenzialistica. Noi siamo stati i primi, grazie al Commissario Francesco Bianchi, a presentare il piano di risanamento che, una volta approvato,  porrà fine ai problemi causati dal debito pregresso”.

Dal canto suo il Commissario ha voluto mettere in luce la collegialità delle scelte fatte e la collaborazione tra  tutte le forze lavorative del Teatro a cui ha tributato un sentito ringraziamento per i sacrifici e le scelte di responsabilità operate in questo ultimo anno e che ha consentito anche il salvataggio della Compagnia di danza del teatro. “Il piano di rilancio del Maggio parte dall’approvazione del Piano Industriale ma si basa anche su un grande sforzo promozionale – ha affermato Francesco Bianchi presentando alla Stampa il nuovo sito del Teatro. Prenotare on-line diventa da oggi più semplice e veloce”.

Una necessità, quella dello sbigliettamento on-line che si spera non metta in secondo piano le esigenze degli abbonati, uno zoccolo duro di pubblico pagante e di utenza cittadina che in questi giorni è costretto a lunghe ore di fila per rinnovare l’abbonamento annuale. Ricordati da Bianchi anche  gli sponsor, e i partner di concerti ed eventi come l’Azienda Panerai, la Bassilichi, la Regione Toscana, l’Ente Cassa di Risparmio, la Camera di Commercio. Le  sinergie cittadine si segnalano anche nel settore delle scelte artistiche. In collaborazione con gli Amici della Musica di Firenze è il concerto di Krystian Zimerman il 23 maggio con le ultime Sonate per pianoforte di Beethoven, con Tempo Reale invece il concerto del 30 maggio alla Limonaia di Villa Strozzi,  e in collaborazione con O flos colende il concerto del Coro diretto da Lorenzo Fratini in Cattedrale, il 12 giugno. Federico Maria Sardelli dirigerà l’8, 10, 15 giugno “Orfeo ed Euridice”, omaggio al tricentenario della nascita di Christoph Willibald Gluck. Tra i grandi nomi in arrivo Juraj Valčuha che dirigerà la seconda opera in programma “L’Amour des Trois Oranges” di Prokof’ev (1, 3, 5 giugno), Gustavo Dudamel con i Berliner Philharmoniker (24 giugno), il recital di Uto Ughi (24 maggio).

Come di consueto il Maggio significa anche tanti eventi collaterali, uno per tutti, la mostra dedicata a Carlo Maria Giulini nel centenario della nascita nel Foyer di Platea del Comunale a cura di Moreno Bucci  e Benedetta Zanieri. A Matteo Renzi infine l’ultimo pensiero rivolto dal Maestro Mehta: “Mi auguro che come Primo Ministro possa presto operare quella riforma che consente la defiscalizzazione delle donazioni, che darebbe nuovo impulso all’intervento dei privati in settori cruciali della società come spettacolo, scuole, ospedali”. A buon intenditor poche parole.

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