Per Mario Vargas Llosa un buon museo deve assomigliare a un maggiordomo. Ci deve essere, ma non si deve vedere. A risaltare devono essere solo le opere. Adolfo Natalini, Piero Guicciardini e Marco Magni sembrano aver seguito questo principio nel disegnare il nuovo ordinamento e allestimento del museo civico di Prato, con l’aiuto di Cristina Gnoni, storica dell’arte. Il progetto rispetta l’antico Palazzo Pretorio e recupera in chiave contemporanea il meglio della tradizione dei musei civici. A partire dal rivestimento tessile delle pareti che varia a seconda degli ambienti. Dal tono blu e verde si passa a quelli più leggeri, via via che ci si avvicina alla modernità. Tutti tessuti di pregio, come si addice naturalmente a Prato. Ugualmente per la luce che non è uniforme per tutto il percorso. Cambia con le opere e le loro necessità di conservazione. Raggiunge la massima luminosità nell’atelier di scultura di Lorenzo Bartolini. La flessibilità data all’allestimento, con la possibilità di spostare i pannelli, consentirà poi al museo di accogliere nuove opere o modifiche di percorso senza particolari stravolgimenti. Non è una novità da poco. Dichiara un’idea di museo aperto a possibili evoluzioni con lo sviluppo della ricerca e nuove acquisizioni. Nel complesso, un allestimento leggero, attento all’edificio e al dialogo con l’esterno. E’ prevista una ricostruzione virtuale degli affreschi di Agnolo Gaddi in Duomo. Un invito ad andarli a vedere direttamente a poche centinaia di metri di distanza o ad approfondirne la conoscenza dopo averli osservati nella luce scura della chiesa.
L’ affaccio finale sull’esterno, tra la ciminiera dell’ex Campolmi e i campanili, darà con un po’ di immaginazione un’idea dell’antica grandezza di una città che ha avuto opere di artisti come Lorenzo Monaco, Giovanni da Milano, Bernardo Daddi, Cecco Bravo, Filippo e Filippino Lippi e molti altri di pari statura.
Prato ha, tra i tanti, un primato del tutto sconosciuto. E’ il primo capoluogo in Toscana per tipologia di musei. Nessuna altra città ne ha di tanti tipi come Prato. Con il nuovo museo civico, chiuso da più di venti anni, Prato si pone ora nel panorama museale tra le città più interessanti del centro Italia. Inaugurazione il 12 aprile.