“Non è tempo per noi”, Scanzi alla Feltrinelli

E’ uno dei giornalisti di punta del Fatto quotidiano, molto amato dai giovani e non solo, ma è anche scrittore, attore  e autore di testi teatrali e questo suo ultimo libro dedicato alla sua generazione ha la potenza di un monologo, un flusso ininterrotto di ricordi e di immagini che si susseguono in una trama scadenzata da tre momenti  principali in cui si passa in rassegna il “Come eravamo,” il “Come siamo” e il “Come potremmo essere”. Tutto questo  attraverso i miti che hanno segnato la generazione degli anni ’70,  la musica, lo sport, il cinema, la televisione, ovvero  tutto quello che concorre alla creazione di una cultura generazionale. Il titolo emblematico che si rifà al noto successo musicale di Luciano Ligabue “figura chiave per comprendere l’humus dei quarantenni attuali” introduce all’etica ligabuista, la “poetica del quasi”, che corrisponde all’etica del quarantenne di oggi.” Non è tempo per noi è assolutoria sin dal titolo- scrive Scanzi- come auto assolutoria è spesso la mia generazione. Non è tempo per noi formula icastica e in apparenze definitiva”. E ancora “ Se i nostri padri sono cresciuti in anni affollati, ora di idiomi e ora di idioti, la musica che ci ha formato ha invece avuto un peso specifico impalpabile. Più niente che poesia. Motivetti e vuoto spinto. Caramelle col buco”. Ma quali sono stati gli eventi, i fatti storici che hanno in qualche modo contribuito a creare un’identità di questa generazione? “Cullati e avvolti da un eccesso di pacificazione apparente, di guerra civile fredda, come l’ha chiamata Luttazzi, che da un lato ci cresceva pasciuti e dall’altro ci anestetizzava le coscienze”.Nel libro si parla, a ragione, di emozioni per interposta persona, come la caduta del muro di Berlino, la protesta di piazza Tienanmen, l’aggressione alle due torri, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.  Ma sempre, generazione in  mezzo, tra un prima e un dopo. “Tra l’analogico e la banda larga, Un po’ vecchi e un po’ nuovi”. E allora che fare ? “L’uomo in più della nostra generazione, forse, potrebbe essere la nostra generazione per intero. Di colpo meno frivola, d’improvviso più pirata che disimpegnata. In grado addirittura di rimettere l’uomo al centro della vita, senza più periferie ai margini dell’impero o sottoscala dell’ego”.

Autore. Andrea Scanzi

Titolo: Non è tempo per noi. Quarantenni : una generazione in panchina

Editore: Rizzoli

Pag.176

Euro 17.00

Total
0
Condivisioni
Prec.
L’addio all’assessore Zelioli nella piazza del municipio di Albinea

L’addio all’assessore Zelioli nella piazza del municipio di Albinea

Allestita camera ardente al Comune di Albinea

Succ.
Tiene famiglia: mio cugino, mio cugino…

Tiene famiglia: mio cugino, mio cugino…

Il Fatto Quotidiano svela la storia di un appalto della scuola Allende vinta da

You May Also Like
Total
0
Condividi