Prato-Pistoia: dichiarazione congiunta sulla riorganizzazione del 118

Riceviamo e pubblichiamo la dichiarazione congiunta del sindaco di Pistoia, Samuele Bertinelli, del sindaco di Prato, Roberto Cenni, della presidente della Provincia di Pistoia, Federica Fratoni, e del presidente della Provincia di Prato,  Lamberto Gestri, in merito alla riorganizzazione del 118.

Apprendiamo che, in assenza di un qualsiasi documento regionale e anzi in contrasto sia con la deliberazione del Consiglio regionale del 16 dicembre 2013, n. 1117, sia con l’orientamento espresso unanimemente dal  Consiglio regionale con la mozione n.745 del 14 gennaio 2014, si annuncia pubblicamente, come scontata, la scelta del trasferimento a Firenze della centrale del 118 di Prato. Leggiamo dalla stampa che sarebbe addirittura già decisa la data – il 12 febbraio – per la chiusura della centrale per l’emergenza-urgenza della Ausl4 e per il suo passaggio all’Azienda sanitaria fiorentina.
Vogliamo credere che queste informazioni siano totalmente destituite di fondamento e che la Regione rispetti i suoi stessi indirizzi, contenuti nella delibera regionale 1117 e nel documento prodotto dalla commissione tecnica costituita dall’assessorato regionale, e dunque fondi le scelte di collocazione del 118 sugli esiti dello studio tecnico su bacini equivalenti.

Peraltro, come sa l’assessore regionale Luigi Marroni, il presidente della Conferenza dei sindaci della Ausl 11 ha invitato i presidenti delle conferenze dei sindaci di Pistoia, Prato e Firenze ad un incontro sulla riorganizzazione delle centrali del 118, già fissato per il 24 febbraio prossimo. Ogni scelta operata prima di questa data avrebbe evidentemente il sapore di una forzatura che metterebbe i cittadini e gli amministratori di fronte a un fatto compiuto, non condiviso con i territori interessati.

In generale, per politiche così delicate ed importanti come quelle sulla salute pubblica, soprattutto quando occorre affrontare, come in questo momento, opere di necessaria razionalizzazione e riorganizzazione delle strutture e dei servizi sanitari alle quali i nostri territori non si sono mai pregiudizialmente sottratti e per le quali, anzi, hanno dato e daranno il loro positivo contributo, è necessario recuperare un confronto sistematico con i territori stessi e dunque con gli amministratori locali e con le conferenze dei sindaci. (com)

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Certo non immaginava di infilarsi in un guaio di tali proporzioni la

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