San Lorenzo, un nuovo accordo stenta a decollare

Ieri alle 19 i sindacati hanno incontrato Matteo Renzi per discutere un piano alternativo sulla sistemazione degli 82 banchi che, dopo lo sgombero da Piazza San Lorenzo, sono disposti gomito a gomito in Piazza del Mercato. Il sindaco ha proposto una soluzione intermedia: ristabilire una dozzina di banchi in Via del Canto dei Nelli, nel tratto a partire dall'incrocio con Borgo la Noce; valutare in caso un'apertura parziale di Piazza Madonna degli Aldobrandini; assegnare alcuni posti (massimo 5) sul Lungarno Archibusieri degli Uffizi. Tuttavia, la condizione sine qua non per accedere alle nuove soluzioni di Canto dei Nelli parrebbe essere l'acquisto di nuovi banchi: più piccoli, metallici, squadrati e modulari. Alcuni ambulanti potrebbero permettersi di spendere dai venti ai trentamila euro per un nuovo banco "a norma", ma molti no: soprattutto in questo momento difficile in cui costa di più tenere aperto rispetto a quello che si riesce a guadagnare.

I rappresentanti dei sindacati – tra cui Naldoni per Confesercenti e Torelli per la Cisl- hanno poi incontrato gli ambulanti all'Istituto Medici in Via Faenza per comunicare i termini dell'accordo proposto da Renzi: il 21 Febbraio dovranno fornirgli una risposta. Fra gli ambulanti presenti, chi commenta ad alta voce, chi confabula e chi si alza per parlare al microfono: il dibattito si fa serrato ma negli occhi si legge la confusione. La proposta di una rotazione – inizialmente avanzata da una parte degli esercenti – adesso fa emergere non poche perplessità: infatti se per Canto dei Nelli sono obbligatori banchi nuovi, in una prospettiva di continua mobilità anche i banchi in Piazza del Mercato dovrebbero essere cambiati. Inoltre l'ipotesi degli Archibusieri verrebbe smentita da una sentenza della Soprintendenza di vent'anni fa che impose lo sgombero dei banchi proprio da quell'area.
In una situazione in cui diventa sempre più facile farsi guerra l'uno contro l'altro, gli ambulanti sanno di dover restare uniti. E cercheranno di arrivare al 21 Febbraio con l'ennesima proposta per salvare la loro attività e le loro famiglie.
"Chi riesce a dormire, ci dorma sopra", dice qualcuno.

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