Le dimissioni dell'imprenditore di Cerreto Guidi da presidente di Firenze Fiera sono accolte con soddisfazione bipartisan. Dall'assessore al bilancio del Comune di Firenze Petretto che già “rilancia” su “una nuova governance”, alla soddisfazione espressa dai consiglieri comunali Tommaso Grassi (Sel) e Francesco Torselli (FdI), che negli ultimi mesi si erano resi protagonisti di numerose interrogazioni sulla gestione di Firenze Fiera, al capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale Marco Stella, a esponenti del Pd. Insomma, una diffusa e più o meno celata soddisfazione che individua il peso politico di quel “farsi da parte” (atto dovuto, dice il capogruppo a Palazzo Vecchio Marco Stella, FI) di Antonio Brotini.
"La scorsa settimana – spiegano Torselli e Grassi – abbiamo reso pubbliche tutte le risposte alle nostre interrogazioni ed abbiamo denunciato quanto emerso, soffermandosi su alcuni dati che, a nostro modo di vedere, rendevano doverose le dimissioni del Presidente di Firenze Fiera e il conseguente azzeramento del Consiglio di Amministrazione. Stiamo parlando dell'inopportunità di affittare la struttura di Firenze Fiera per festeggiare il matrimonio del figlio, del gravissimo gesto di utilizzare le carte di credito aziendali per pagare multe stradali prese con l'auto privata, di una serie di acquisti assolutamente inopportuni, come ad esempio una trave per l'illuminazione costata 160.000 Euro e utilizzata soltanto 8 volte in due anni, per giunta soltanto grazie all'ausilio di un tecnico specializzato costato ulteriori 4.000 Euro. Per non parlare degli altrettanto gravi errori di valutazione sulla rendita di alcune manifestazioni (su tutte il Florence Fantastic Festival e BICIFi) stimate quali fonti di guadagno per l'azienda e tramutatesi nella realtà in giganteschi flop".
"Una serie di sprechi – proseguono i due consiglieri comunali – che non sono mai stati giustificati in maniera convincente da parte dei vertici aziendali, ai quali vanno aggiunte le considerazioni politiche sui bilanci presentati: Firenze Fiera è e deve essere un'eccellenza, un polo fieristico a due passi dalla stazione di Santa Maria Novella, nel centro della città più bella del mondo non può che richiamare visitatori da tutto il mondo; dovrebbe essere una meta contesa da tutti gli organizzatori di congressi a livello mondiale, ma in realtà, sotto quest'ultima gestione, ha presentato bilanci sempre pesantemente in rosso".
"Con le dimissioni del Presidente e dei vertici del CDA – concludono Torselli e Grassi – si chiude finalmente una stagione negativa per Firenze Fiera, ma non si pensi di chiudere in questo modo anche la vicenda delle spese ingiustificate: su alcuni impegni di spesa da parte di Firenze Fiera e sull'utilizzo fatto delle carte di credito aziendali pretendiamo venga fatta chiarezza. Il pessimo costume italiano di cancellare con le dimissioni tutto quello che è stato fatto deve finire: se si sono sprecati soldi pubblici, qualcuno ne dovrà comunque rispondere. Verificare questo ovviamente non rientra nelle nostre competenze, ma in quelle delle istituzioni preposte. Per quanto ci riguarda, crediamo di aver reso un servizio alla città di Firenze, restituendo Firenze Fiera, speriamo, ad una futura migliore governance”.
Non ci va leggero neanche Marco Stella, FI: “A Firenze Fiera nessuno sentirà la mancanza di Brotini, questo è certo. Le sue dimissioni, se pur tardive, sono un atto dovuto rispetto al voto in consiglio comunale dell’ottobre scorso, quando tutto il consiglio votò un ordine del giorno con cui esprimeva la sua sfiducia nei confronti del presidente di Firenze Fiera – ricorda il consigliere comunale – il peso politico delle dimissioni di Brotini non sfugge a nessuno, ma a noi non basta: chiediamo l’immediato azzeramento del cda della società.
Ribadiamo che, accanto alle responsabilità gestionali, esistono responsabilità politiche da parte di chi lo ha voluto ai vertici di una società strategica per il nostro territorio, ottenendo in cambio risultati disastrosi. Questo è il fallimento di Renzi, il suo piano di risanamento e rilancio è completamente fallito”. Conclude Stella: “Si nomini una nuova governance fuori dalla politica, basta con gli amici degli amici, si scelgano persone competenti con alta professionalità in grado di predisporre un nuovo piano industriale di rilancio della società”.
Esplicita anche la nota di Andrea Vannucci, consigliere comunale Pd: "Saluto con favore il cambio al vertice di Firenze Fiera con le dimissioni di Brotini e del CDA. Era un passo atteso da tempo. Le criticità gestionali erano note: dai conti critici alle scelte aziendali a dir poco infruttuose fino al rapporto con il personale".
"La strada intrapresa e sostenuta con forza dall’assessore Petretto – conclude Vannucci – è quella giusta. Una nuova governance è non solo necessaria, ma imprescindibile per un vero e autentico progetto di rilancio dell’azienda sulla base del protocollo di intesa siglato dai soci. Ripartire dalla Fortezza e dalla valorizzazione dei lavoratori di Firenze Fiera dovranno essere i prossimi passi, ma il vento è quello giusto".