"Caro Beppe, insieme faremmo grandi cose". Così Renzi rilancia la collaborazione con il Movimento 5 Stelle da nuovo segretario Pd, che potrebbe partire dalla riforma del Senato, un'operazione anche di grande spending review. E' quanto sostiene Matteo Renzi in una lunga intervista rilasciata a "Il Fatto Quotidiano". Dove spiega, sembrando parlare più agli elettori che al leader, che è possibile un’alleanza su qualche punto con i grillini per portare a casa le riforme necessarie al paese. "Grillo da solo non può far niente, perchè mancano i numeri. Non è colpa sua, è la politica. Alcune battaglie – anche sacrosante – del M5S possono essere portate a termine solo se i cittadini pentastellati fanno accordi. Limitati, circoscritti, in streaming, dal notaio, in piazza, al bar, come vogliono: ma accordi. Da soli si fa testimonianza, ma non si cambia l'Italia". Ergo, un'alleanza Pd-Movimento Cinque Stelle sui singoli provvedimenti, è chiaramente appetibile anche per Grillo e si può fare secondo Renzi.
Renzi non manca di alcuni riconoscimenti verso i pentastellati: "Su alcuni temi hanno fatto cose giuste, sul Milleproroghe, sugli affitti d'oro della Camera. "La vecchia guarda dei nostri li ha trattati come dei parvenu della politica, quasi incapaci di intendere e di volere. Io non la penso così: molti di loro stanno imparando il mestiere".
"Per i parlamentari Cinque Stelle il 2014 sarà l'anno chiave, quello in cui devono decidere se cambiare forma mentis – sottolinea il sindaco di Firenze – ci sono quelli che credono alle scie chimiche e ai microchip nel cervello, e questi fanno ridere, ma sta anche nascendo un gruppo dirigente molto interessante. Se però si limitano a protestare – incalza – il massimo che possono fare e' rinunciare al finanziamento pubblico per 42 milioni. Un atto di grande efficacia mediatica, ma per l'appunto soltanto 42 milioni".
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