Firenze – Rapporto con luci e ombre, quello messo in luce ieri all’ospedale di Santa Maria Nuova dalla direttrice del Dipartimento delle dipendenze, la dottoressa Paola Trotta e dalla dottoressa Laura Ulivieri che hanno curato il “Bollettino 2014” sui casi di dipendenze nell’area fiorentina. Nel corso dell’illustrazione dei dati,m si sono avuti anche interventi su “Cronicità e marginalità”, “I minori”, “L’attività di prevenzione”, “L’alcologia” rispettivamente di Paolo Costantino, Guido Guidoni, Marisa Artioli e Adriana Iozzi.
Fra i dati significativi, l’aumento degli stranieri che si sono rivolti ai servizi delle dipendenze del Comune di Firenze per chiedere aiuto, che sono aumentati, rispetto al 2013, 65%. Si tratta in tutto di 1.017 persone provenienti da altri paesi, che rappresentano il 21% di quanti, 4.800 persone in tutto, sono stati presi in cura dai 12 Sert (uno dei quali all’interno del carcere di Sollicciano) dai 6 Servizi alcologici, dai 5 Centri antifumo e dalle 5 strutture socio riabilitative a gestione diretta in cui è organizzato il Dipartimento delle dipendenze dell’Azienda sanitaria di Firenze. Secondo il dato statistico, il 39,3% degli stranieri che si sono rivolti alle strutture della Asl proviene dal Maghreb ed il 25,7% dall’Est europeo. Di loro 685 (il 67,4%) hanno un problema da sostanze illegali, 275 (27%) un problema di alcol, 24 (2,4%) tabagismo e 33 (il 3,2%) dipendenza da slot machine e video giochi. La loro età media è di 37,4 anni ed il 16,5% è costituito da donne.
Tornando ai dati sensibili, è anche emerso come il 2014, in base alle notifiche del Nucleo operativo tossicodipendenze (Not) della Prefettura di Firenze, sia stato quello che ha registrato il maggior numero di overdose con decesso degli ultimi anni: 13 contro i 7 del 2013 e del triennio 2006-2008, i 10 del biennio 2011-2012, i 6 del 2009. Informazioni che hanno anche consentito di ipotizzare nuove e più vicine centrali di spaccio. I decessi per overdose del 2014 hanno riguardato una donna, 4 stranieri e, per il resto, maschi italiani. Sono stati causati in 10 casi dall’eroina, in 1 dalla cocaina, in un altro da un mix delle due sostanze mentre per uno sono ancora in corso le indagini. Due persone avevano meno di 24 anni; 3 tra 25 e 35, tutti gli altri tra i 37 e i 47 anni.
Aumentano inoltre, seppure lievemente, nel 2014 le persone con problematiche legate all’uso di sostanze illegali tanto nei Ser.T. territoriali quanto in quello carcerario. Questa fascia rappresenta il 62,7% dell’utenza trattata, con una percentuale del 19,9 per quanto riguarda i nuovi accessi. Più di un quarto di questo gruppo (il 26,2%) è nella fascia 30-39 anni e un terzo (il 33,3%) rientra in quella 40-49. Il 16,4% va dai 50 anni fin oltre i 60, mentre la fascia di popolazione giovanile fino a 24 anni è del 13,6%.
Cala invece l’utenza dei Servizi alcologici che costituisce il 23,7% del totale con una percentuale del 17,1% di nuovi accessi. La percentuale più alta di alcolisti (il 46,6%) è nella fascia d’età che ha più di 50 anni (l’utente più anziano è quasi novantenne), ma quella maggiormente significativa va dai 40 ai 49 anni: il 31,3% in un solo decennio.
Tabagisti, giocatori d’azzardo e utenti con altre problematiche di dipendenza che trovano risposte terapeutiche nei servizi della Asl 10 ammontano infine al 13,6% dell’utenza totale.
Interessante la suddivisione fra occupati e disoccupati in chi fa uso di sostanze illegali: il 50,1% lavora, il 39,7% è senza lavoro. Fra gli alcolisti ecco la distribuzione: ben il 54,2% è occupato, contro il 30,8% che non lavora.
Quanto alla sostanza primaria di abuso, l’eroina è al primo posto (69,3% di chi si affida al Ser.T.), seguita dalla cocaina (16,8%) e dall’hashish (13,4%), in linea con i dati dell’anno precedente. Ma fra i “nuovi” utenti in trattamento l’eroina è la sostanza usata dal 41,6%, con un aumento rispetto all’anno precedente del 4,6%; la cocaina si attesta come nel 2014 poco sopra il 24% mentre i cannabinoidi calano dal 36,4 del 1013 al 33,4% del 2014.
I pazienti in carico contemporaneamente sia nei servizi del Dipartimento delle dipendenze che in quelli della Salute mentale sono 503.
Per quanto riguarda il tipo di risposte date dalle strutture, nel 57,7% dei casi, rispetto ai soggetti con problematiche legate alle sostanze illegali, sono di tipo farmacologico-integrato, mentre nel 42,3% sono esclusivamente di tipo psico-sociale. Per quanto riguarda il trattamento degli alcolisti, invece, solo il 14,1% è di tipo farmacologico ambulatoriale, il 3,9% con ricovero e rispettivamente 1,8%, 40,9, 14,2% e 25,2% per quelli di tipo psicoterapeutico, counseling utente/famiglia, gruppi di auto/mutuo aiuto e socio-riabilitativo.